GROSSETO -Nel desiderio di servire sempre meglio il Vangelo e di farlo impiegando al meglio il dono del sacerdozio, il vescovo Rodolfo ha provveduto, nel corso di questo tempo estivo, a lavorare a scelte di riorganizzazione della vita delle parrocchie.
“I bisogni anche spirituali aumentano e non sempre le nostre forze sono sufficienti per rispondervi, ma lo zelo pastorale di ognuno dei sacerdoti della Diocesi è garanzia del desiderio profondo che è in ognuno di essere a servizio di questa porzione di Chiesa”, sottolinea mons. Cetoloni.
In tale ottica il Vescovo ha disposto alcuni avvicendamenti, comunicati ufficialmente oggi, venerdì 11 settembre, nel corso dell’incontro del clero che ha concluso le Giornate di formazione per la Diocesi.
La scelta più impegnativa ha riguardato la Parrocchia Maria SS.Addolorata, nel quartiere Gorarella, la più popolosa (oltre 15mila abitanti, fino al nuovo complesso residenziale del Casalone) della Diocesi. A fronte della richiesta di don Roberto Nelli di essere alleggerito nel carico di lavoro, a motivo della responsabilità che ha anche sul versante della pastorale culturale, il Vescovo ha sollevato don Nelli dalla responsabilità di Parroco di quella comunità per nominarlo Parroco del SS.Crocifisso, parrocchia di circa 6mila abitanti, che si estende tra la cittadella dello studente e le immediate vicinanze del centro storico. Fu lì che don Nelli, nel 1972 venne ordinato sacerdote e iniziò a muovere i primi passi del suo ministero come vice parroco di don Alvaro Andolfi.
Don Nelli martedì 15 settembre, festa dell’Addolorata, si congederà dalla comunità che ha servito per 15 anni subentrando, nel 2003, ai Gesuiti. Lo farà nella Messa che seguirà la processione con inizio alle 21.15. Domenica 19 settembre, alle 18, don Roberto farà ingresso ufficiale nella sua nuova comunità del SS.Crocifisso, nella Messa di presa di possesso presieduta dal Vescovo.
Don Nelli, 72 anni, è sacerdote da 48 anni. Ha guidato anche le parrocchie di San Giuseppe e Cattedrale, è stato- in periodi diversi – Vicario generale, vicario per la pastorale, rettore del Seminario Vescovile dopo la sua riapertura.
Don Jarek Migus, nell’ultimo quinquennio parroco al SS.Crocifisso, svolgerà il servizio di cancelliere vescovile a tempo pieno e viene nominato cappellano delle Suore di Santa Elisabetta e responsabile dell’Archivio e della Biblioteca diocesani.
Sull’Addolorata, dopo accurata riflessione, il vescovo Rodolfo ha inteso compiere una scelta di prospettiva, nominando nuovo parroco don Marco Gentile.
Con i suoi 31 anni sarà il Parroco più giovane della Diocesi. Sacerdote da 6 anni, don Marco finora è stato vice parroco dell’Addolorata, ma la sua nomina non è stata una scelta di scontata continuità. Tutt’altro: il Vescovo ha desiderato investire sulla più grande Parrocchia affidandola ad un sacerdote anagraficamente giovane, ma strutturato, versatile e già impegnato su vari versanti della pastorale. Una scelta volta anche a spingere quella Parrocchia, da sempre molto viva, ad un ulteriore salto in avanti nel segno di una sempre più forte corresponsabilità dei laici.
Don Marco, infatti, continuerà anche ad essere direttore dell’ufficio liturgico diocesano, cerimoniere vescovile e insegnante di religione. Nella conduzione della Parrocchia sarà coadiuvato da don Vitaliy Perih come collaboratore parrocchiale (continuerà anche nel servizio di cappellano dei cattolici ucraini di rito bizantino) e dal diacono permanente Marcello Corsini.
Il Vescovo ha, poi, inteso rivedere anche l’organizzazione pastorale delle comunità che da Roselle si estendono nella zona collinare. In tal senso, ha nominato don Marius Balint – finora vice parroco di Roselle e Batignano – parroco delle comunità di Campagnatico, dove assume anche la responsabilità della cura del Santuario Mariano diocesano, e di Arcille. 35 anni, don Marius è sacerdote dal 2014.
Don Ivano Rossi, sinora alla guida della Parrocchia di Campagnatico e Montorsaio, per il momento continuerà ad essere parroco di quest’ultima comunità e a svolgere il delicato servizio di cappellano del cimitero della Misericordia di Grosseto.
La Parrocchia di San Martino in Batignano avrà come parroco don Michele Lamberti,51 anni, finora parroco di Arcille.
Inoltre, dopo alcuni anni di reggenza delle rispettive Parrocchie, anche don Gian Paolo Marchetti e don Marian Gjini assumono il servizio ufficiale di parroco: il primo del Cottolengo (conservando anche il prezioso incarico di rettore del Seminario e direttore dell’ufficio diocesano vocazioni); il secondo della comunità Madre Teresa di Calcutta.
Gabriele Maria Monnanni, dell’Ordine dei Frati Minori, è nominato parroco di San Francesco, secondo l’indicazione fornita dai Superiori provinciali dell’Ordine, a seguito del trasferimento del precedente parroco p. Paolo Fantaccini al santuario de La Verna.
Theodul Polycarp Lyakurwa, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, è nominato vicario parrocchiale della Parrocchia di Santa Lucia in Grosseto.
Don Andrea Pieri, novello sacerdote (è stato ordinato a fine giugno), diventa ufficialmente vice parroco dell’area che comprende le comunità di Ribolla-Roccatederighi-Tatti. E’ nominato anche assistente diocesano dell’Azione Cattolica Ragazzi (Acr).
“Non si tratta di un risiko da comporre – spiega il vescovo Rodolfo – ma del tentativo di impostare un percorso che ci aiuti, clero e laici insieme, a ripensare il compito della comunità cristiana sul territorio. Le scelte compiute tengono conto il più possibile del bene delle singole persone e delle comunità, pur non essendo certamente esaustive, ma potrebbero esserci ulteriori aggiustamenti, perché la dimensione missionaria della Chiesa non è mai un dato definitivo e cristallizzato. Auguro a tutti i sacerdoti di lavorare con entusiasmo, fedeltà alla vocazione ricevuta e fede nella Provvidenza, ancor di più oggi, in questo tempo complesso di cambiamenti. Al nostro popolo dico: aiutate i vostri sacerdoti, offrite loro affetto, consiglio, sostegno benevolo, in una logica di famiglia che condivide speranze, attese, gioie, fatiche, delusioni, entusiasmi e desiderio di fare il bene nel nome di Cristo”.