GROSSETO – «Il problema non è di organico, ma di spazi, e soprattutto di ore di didattica perse» i genitori della scuola elementare Toti di via Monte Bianco sono sul piede di guerra. La nota di ieri della preside, Marianna De Carli, e dell’assessore all’istruzione, Chiara Veltroni, non è piaciuta ad un gruppo di mamme e babbi degli alunni.
«La preside, durante l’incontro con i rappresentanti dei genitori, ha affermato che “l’utilizzo di altri locali del comune da adibire a classi in altri luoghi della città avevano costi maggiori e sono stati sconsigliati anche dai tecnici dello stesso comune” quindi ci chiediamo, di chi è la responsabilità di questa situazione? Perché non pensare, come hanno fatto in altre scuole, a tensostrutture (come a Massa Marittima) o container (lo stanno facendo anche a Grosseto), o ancora all’ospitalità in altre strutture (laboratori di scuole medie, circoscrizioni, sale comunali» chiedono i genitori.
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«Il problema, in via Monte Bianco, è che le tre terze, quattro quarte e tre quinte sono sovraffollate (problema che non tocca prime e seconde), ossia in aule troppo piccole sono stati messi sino a 26 ragazzi. Per questo la soluzione della preside, in assenza di spazi adeguati, è stata quella di “spacchettare” le classi, 20 alunni invece di 25, e quelli che, giornalmente, “avanzeranno” da ogni sezione verranno messi in un “gruppo misto” che si formerà ogni giorno. Le tre terze, per fare un esempio, diventeranno quattro, ma sempre con sei insegnanti invece delle otto necessarie. Chiaramente, essendo spalmate su quattro classi invece di tre, alle insegnanti mancheranno le ore per coprire il tempo pieno. Così facendo i nostri figli si ritroveranno a perdere 10 ore di didattica a settimana, e questo dopo lo scorso anno che, come tutti sappiamo, è andato perso per la metà».
«Aldilà delle esigenze (peraltro legittime) delle famiglie che hanno scelto il tempo pieno per motivi lavorativi, qui si sta parlando di ore di didattica perse, di opportunità di apprendimento a cui i nostri figli dovranno rinunciare solo perché non si vuole trovare nuovi spazi dove collocare queste classi. L’unica scuola in tutto il Comune di Grosseto che non farà il tempo pieno».
«Quello che dicono preside e Comune, che è un problema di organico, non è vero: se le aule avranno capienza adeguata da ospitare i 25 ragazzi di cui è composta ogni sezione non ci sarà bisogno di altro organico: due insegnanti infatti hanno 22 ore lavorative fronte ragazzi a testa, e il tempo pieno prevede 40 ore settimanali. Il calcolo è presto fatto».
«Quello che ci rammarica, piuttosto, è che nel momento in cui si è scelto di tutelare qualcosa questa è stata la Camst: l’orario proposto alle classi dei ragazzi più grandi è stato 8.10-14, con la mensa alle 13.10. Se anche dovesse arrivare il personale in più richiesto dalla preside, arriveremmo alle 14.40. Ma questi ragazzi avrebbero dovuto uscire alle 16.10. Chi gliele rende le ore di studio che perderanno?».