FIRENZE – “L’ordinanza del Tar conferma quanto, senza successo, abbiamo cercato di spiegare alla Regione Toscana in merito alla necessità di garantire una piena protezione delle specie minacciate, che non andrebbero mai cacciate e tanto meno in assenza di piani di gestione nazionali operativi ed efficaci”.
A scriverlo, in una nota, le associazioni ambientaliste Enpa, Lav, Lipu, Wwf.
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“E’ il caso del moriglione e della pavoncella – proseguono -, due specie classificate come Spec 1, cioè minacciate a livello globale, che la regione Toscana ha inteso reinserire in calendario venatorio nonostante le recenti pronunce della giustizia amministrativa e, appunto, nonostante il loro grave stato di conservazione.
Benissimo dunque il Tar, che ha vietato la caccia a queste due specie ribadendo in sostanza la priorità della conservazione della biodiversità sul prelievo venatorio. Un principio che la Regione Toscana fatica a comprendere, con calendari venatori e provvedimenti che puntualmente strizzano l’occhio al mondo venatorio a discapito della tutela della natura. La nuova ordinanza del Tar, la precedente ordinanza sulle preaperture, l’impugnazione del Governo della nuova legge sulla caccia sono a dimostrarlo chiaramente. Gestione della caccia toscana: un errore dopo l’altro.
Ora la Regione provveda a comunicare a tutti i cacciatori che moriglione e pavoncella non si cacciano e che nelle Zone di protezione speciale (Zps) vige il divieto di caccia al combattente – concludono -. Inoltre, adegui immediatamente la legge in tema di vigilanza venatoria, come si è impegnata a fare con il Consiglio dei Ministri. Non è mai troppo tardi per diventare finalmente virtuosi”.