GROSSETO – Il festival nazionale di Legambiente che si è svolto in Maremma dal 19 al 23 agosto 2020 ha rappresentato per tutti gli organizzatori di grandi eventi un modello in termini di sicurezza e sostenibilità. Oltre a quello di “Umbria Jazz”, de “La notte della Taranta”, del “Primo maggio Roma”, dell’eco-capodanno di Milano e di “Arezzo Wave”, Festambiente sta riscuotendo l’interesse di numerosissime manifestazioni sportive, culturali, fieristiche d’Italia che hanno deciso di seguire l’esempio dell’evento targato Legambiente, unendo alla sicurezza sanitaria la sostenibilità ambientale.
Durante la manifestazione, sono state rispettati sia le normative imposte dall’emergenza sanitaria che i parametri legati alla sostenibilità ambientale. Alla luce di questa positiva esperienza, è in preparazione un manuale per eventi che hanno intenzione di rispettare i medesimi standard.
“Tra le innovazioni del festival – ha dichiarato Angelo Gentili, coordinatore della manifestazione e membro della segreteria nazionale dell’associazione ambientalista – l’accesso solo su prenotazione e la relativa registrazione di tutti i partecipanti con l’attestazione del buono stato di salute attraverso una webapp creata appositamente per gestire l’evento che, essendo caratterizzato da una forte multidisciplinarietà, ha visto palesarsi la necessità di regolamentare e ridurre i flussi allo scopo di evitare assembramenti.
Non solo: a Festambiente vigeva l’obbligo di indossare la mascherina sia negli spazi chiusi che aperti, con l’indicazione di utilizzare le tipologie riutilizzabili e compostabili certificate piuttosto che quelle usa e getta.
Il consiglio, inoltre, era di lavarsi spesso le mani con gel a base alcolica presente in tutte le aree della manifestazione, mantenendo sempre l’obbligo del distanziamento fisico. Inoltre, tutte le attività – dal cinema agli incontri alle attività laboratoriali, didattiche, sportive ed escursionistiche – erano a numero chiuso per evitare assembramenti. In particolare, in occasione di eventi che prevedevano la visione di film, di conferenze, incontri e laboratori era garantito il distanziamento sia posizionando le sedie a distanza che grazie ad una apposita segnaletica orizzontale.
Per quanto riguarda la ristorazione, i tavoli (tutti all’aperto) erano distanziati, garantendo il servizio al tavolo, e piatti, bicchieri e posate erano compostabili. I flussi dei visitatori erano ben indirizzati – allo scopo di evitare concentrazioni eccessive – attraverso una dettagliata cartellonistica distribuita in modo capillare in tutta l’area, congiuntamente alle mappe delle diverse aree dell’evento.
In ogni luogo potenzialmente soggetto alla creazione di file era addirittura presente una specifica cartellonistica che indicava la necessità di stare a distanza di un metro l’uno dall’altro.
Gli uffici informazioni e le casse, invece, erano provviste di opportune barriere parafiato. Infine, per rispettare i parametri green, a Festambiente è stata garantita una raccolta differenziata pari al 90%, gli arredi sono stati scelti, come da tradizione, in plastica e gomma riciclata ottenute da pneumatici a fine vita, cartone e legno riciclato. L’acqua utilizzata è stata solo quella della rete idrica, grazie anche alla presenza delle case dell’acqua in diversi spazi dell’iniziativa. Incentivate altresì la mobilità ciclabile e sostenibile e l’utilizzo delle energie rinnovabili (fotovoltaico e solare termico).
In ultimo, i prodotti utilizzati per la ristorazione provenivano solo da coltivazioni bio e a filiera corta. Proprio per il rispetto scrupoloso di questi parametri – ha concluso Gentili -, Festambiente ha ricevuto la certificazione Ecoevents 2020 come primo evento ecosostenibile certificato nell’intera Penisola”.