GROSSETO – “La Regione annuncia 3 milioni di euro a favore del Tpl, ma – come al solito – la fregatura è dietro l’angolo. Firenze ha recentemente annunciato con toni sensazionalistici che, in vista della riapertura delle scuole, metterà a disposizione del sistema Tpl ben 3 milioni di euro. Uno sforzo davvero encomiabile. Peccato che leggendo con più attenzione l’atto che dà il via libera a questa decisione si scopre che la realtà è ben altra”.
“L’Amministrazione regionale mette sì a disposizione 3 milioni di euro, ma quello che “dimentica” di dire ai cittadini è che i soldi non sono suoi, ma provengono dal Fondo nazionale del Tpl – scrive il Comune – E non finisce qui. Ovviamente questi soldi non bastano: le sfide da affrontare per garantire un servizio di trasporto adeguato alle necessità degli studenti rispettando i protocolli anti-covid sono tante, lo sappiamo bene. E come pensa la Regione di risolvere la mancanza di fondi adeguati?”.
“La risposta, per loro, è presto trovata – aggiunge il Comune di Grosseto – passare la patata bollente nelle mani degli enti locali, chiedendo loro unilateralmente, senza un nessun minimo stralcio di accordo o di concertazione, una compartecipazione economica sulla spesa aggiuntiva necessaria. E se Province e Comuni, che stanno lavorando da mesi e impiegando fondi propri oltre che quelli statali per l’adeguamento delle scuole secondo i protocolli anti-covid, dovessero (comprensibilmente) non riuscire a reperire le risorse per la compartecipazione?. Anche qui la soluzione per la Regione è molto semplice: si chiede – anzi, si impone – agli enti locali di tagliare il servizio ordinario di trasporto in favore di quello legato all’orario scolastico”.
“Un espediente davvero molto furbo – conclude il Comune – che fa ricadere sulle Amministrazioni locali la responsabilità della riorganizzazione di un servizio che, in queste condizioni, non potrà mai essere adeguato alle esigenze di tutti e che andrà sicuramente a creare disagi per tutti i cittadini che usano quotidianamente i mezzi pubblici. A questo punto, smascherato l’inganno, restiamo ancora in attesa di sapere quali siano i fondi messi effettivamente a disposizione della Regione e non dallo Stato”.