SANTA FIORA – A Santa Fiora, il “borgo antico La Peschiera” è candidato dalla Fondazione Santa Fiora Cultura tra i Luoghi del Cuore Fai, la campagna nazionale promossa dal Fondo ambiente italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per consentire ai cittadini di dare visibilità, attraverso il censimento nazionale, a quei luoghi che amano e intendono tutelare.
Il Comune e la Fondazione Santa Fiora Cultura invitano tutti i cittadini a sostenere la candidatura del borgo antico la Peschiera esprimendo il proprio voto on line al seguente link: https://www.fondoambiente.it/luoghi/borgo-antico-la-peschiera?ldc
C’è tempo fino al 15 dicembre 2020 per votare e invitare conoscenti e amici a fare altrettanto, consentendo così a questo luogo di scalare la classifica del censimento nazionale I Luoghi del Cuore Fai.
I tre luoghi più votati, vincitori di questa decima edizione, verranno premiati a fronte della presentazione di un progetto concreto, rispettivamente con 50mila, 40mila e 30mila euro. Il luogo più votato sul web diventerà protagonista di un video promozionale, realizzato dal Fai e Intesa Sanpaolo. Inoltre, partendo da una soglia minima di 2mila voti si potrà presentare alla Fondazione una richiesta di restauro del bene. La novità di questa decima edizione sono due classifiche speciali: la prima è dedicata all’Italia sopra i 600 metri in cui rientra il borgo antico La Peschiera di Santa Fiora, l’altra è dedicata ai Luoghi storici della salute, beni architettonici che raccontano quanto il benessere del corpo e della mente abbia radici antiche nel nostro Paese e una tradizione secolare. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20mila euro.
Il borgo antico La Peschiera di Santa Fiora è un luogo di indubbio fascino, raggiungibile dalla porta San Michele, entrando nel terziere di Montecatino. L’acqua del Monte Amiata, che qui affiora in superficie naturalmente, nei secoli ha segnato il destino del luogo. La Peschiera, cinta da un muro in trachite, fu realizzata dagli Aldobrandeschi ad uso alimentare come allevamento di trote. Il pesce era un importante alimento soprattutto per le ricorrenze liturgiche, durante le quali si rinunciava alla carne.
Con gli Sforza la Peschiera fu ristrutturata diventando un rigoglioso parco con pini, cipressi, tigli castagni, lecci, cedri e magnolie e alla fine del 1400 Papa Pio II racconta come questo parco svolgesse anche una funzione di rappresentanza. Dalla Peschiera le acque del Fiora defluiscono in una vasca posta all’esterno del muro di cinta, sormontata da due delfini con il tridente, utilizzata un tempo come abbeveratoio e poi come lavatoio pubblico. Accanto sorge la chiesa della Madonna delle Nevi proprio sopra le sorgenti del fiume Fiora, che sono visibili sotto il pavimento in vetro.
Nel 1700 la contessa Carolina Shirley Sforza Cesarini ristrutturò nuovamente il parco trasformandolo in un giardino all’inglese. Oggi alla Peschiera vengono allevate le trote Macrostigma attraverso un progetto finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione per il reinserimento della specie nelle acque locali. L’Auditorium della Peschiera, in estate, ospita eventi di assoluto livello come il Festival Internazionale Santa Fiora in Musica.