GROSSETO – “Siamo davvero allo sbando e all’incompetenza più totale nel mondo dell’amministrazione scolastica periferica. La scuola è ancora più nel caos, e a pochi giorni dalla riapertura si naviga ancora a vista”.
A scriverlo, in una nota, Fabrizio Rossi, capolista di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale Toscana collegio Grosseto.
“Non bastavano le mille incognite – prosegue il candidato di FdI – con le quali migliaia tra famiglie, studenti e docenti hanno vissuto queste ultime settimane, e non ancora risolte per colpa dell’incompetenza del ministro Lucia Azzolina, come quelle riguardanti il trasporto scolastico, e il distanziamento interpersonale, i banchi, lo screening sierologico sul personale scolastico, che adesso arriva, come una nuova tegola caduta dal cielo, anche quella riguardante i nuovi docenti immessi in ruolo dalle varie graduatorie”.
“La normativa per le assegnazioni delle nuove cattedre – spiega Fabrizio Rossi – prevede che i posti in ruolo per i docenti vengano assegnati attingendo per metà da graduatorie ad esaurimento, e per metà da quelle a concorso 2018. Il sistema di coordinamento tra i vari uffici scolastici provinciali della Toscana e quello centrale di Firenze, e qui che è sorto l’inghippo che ha mandato in crisi molti docenti, non ha funzionato”.
“Solo ad esempio nella provincia di Grosseto – dice l’esponente di Fratelli d’Italia – già da venerdì mattina sono emerse ben venti nuove cattedre da assegnare e mettere a ruolo, ma che per diversi motivi prima non erano state conteggiate. Peccato, però, che l’ufficio scolastico regionale di Firenze, in barba a quanto pubblicato nel sito dell’ufficio scolastico provinciale di Grosseto, abbia nello stesso pomeriggio assegnato i ruoli senza tener conto dei nuovi posti”.
“Questa azione – prosegue Fabrizio Rossi – ha quindi comportato che per diversi docenti residenti nella provincia di Grosseto, siano state assegnate cattedre in scuole situate in altre provincie come ad esempio, Pisa o Prato, quando invece avrebbero potuto giustamente avere la sede nella propria provincia di residenza”.
“Non si può sconvolgere la vita di intere famiglie di docenti e insegnanti, per il solo fatto della mancanza di comunicazione tra uffici scolastici della stessa regione – va avanti -, figlia della confusione che regna nel mondo della scuola, per colpa dell’incompetenza di Governo centrale e Regione.
“La scuola ha bisogno di certezze. I docenti non sono pedine o numeri da spostare a piacimento, i loro diritti vanno rispettati. Se sono stati commessi degli errori grossolani da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale a danno dei docenti grossetani, come sembrerebbe appurato, questi devono essere subito sanati” conclude Rossi.