GROSSETO – Una delegazione del Comitato pastori d’Italia, composta dalla presidente Mirella Pastorelli, Fernando Tizzi, Luigi Farina, Giacomo Franceschelli, Roberto Pellegrini, mercoledì 26 agosto è stata ricevuta dal prefetto di Grosseto Fabio Marsilio.
Nell’incontro la presidente ha fatto “un quadro generale delle problematiche legate alla predazione, caldeggiando una soluzione ad una tradizione che è in via di estinzione, provocando ingenti danni all’economia e al made in Italy” spiega Pastorelli.
“Alla riunione erano presenti allevatori della montagna, della collina e della pianura, ma tutti con un denominatore comune – prosegue -: greggi decimati dai predatori con perdite di reddito non quantificabili. Lo storico allevatore Tizzi ha informato il prefetto in tutti i minimi particolari della sua dedizione alla pastorizia ed allo stesso tempo ha esternato la sofferenza per aver convinto il figlio a non continuare il lavoro in azienda, non essendoci più le premesse né a livello redditizio né a livello salutare, essendo l’allevatore provato psicologicamente, perché vive con ansia e tensione la quotidianità, non sapendo mai cosa lo attende.
Farina ha prospettato il problema che manca l’innovazione e questo va molto a penalizzare l’allevamento, allontanando le forze giovani, le quali vedono il futuro in una prospettiva diversa, al riguardo ha illustrato un progetto che prossimamente attuerà, trovando un grande consenso da parte del Prefetto.
Infine sia Giacomo Franceschelli che Roberto Pellegrini, vivendo sull’Amiata, hanno illustrato un depauperamento del territorio dovuto all’abbandono dei pascoli, da 16milz capi attualmente meno di 7mila, tutto ciò con forti ripercussioni a livello idrogeologico.
Il prefetto ha ascoltato con interesse ed ha esternato preoccupazione sia per i pascoli che vanno a scomparire sia per l’incolumità degli stessi allevatori.
Infine ho chiesto di riprendere il percorso iniziato con il prefetto Cinzia Torraco, con i tavoli istituzionali, essendo fondamentale la voce di chi vive tale problematiche sulla propria pelle.
Alla domanda del prefetto: ‘Quale soluzione proponete?’, abbiamo risposto: la eradicazione dei predatori dai luoghi dove è praticata la pastorizia, perché per l’ennesima volta confermiamo che è una grande assurdità continuare a dire e programmare progetti per insegnare la convivenza tra lupi e pecore.
La presidente a nome di tutto il Comitato ringrazia il prefetto per l’attenzione prestata a tale comparto lavorativo – conclude – con l’augurio di iniziare un percorso proficuo”.