MASSA MARITTIMA – «La strada Massetana è importante per la viabilità di tutta la provincia, e in special modo per la zona nord, per questo servono al più presto lavori e investimenti» ad affermarlo è Massimiliano Mei responsabile zona nord di Confesercenti che interviene a sostegno delle imprese che si trovano lungo questa arteria.
«Bene le opere per la rete del gas, ma non si può dimenticare tutto un territorio che da quella strada è servito e che sta soffrendo da un punto di vista turistico a causa del mancato traffico».
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La strada, nei giorni scorsi, visto il suo stato, è stata chiusa anche alle moto, dando così il colpo di grazia a tante aziende. «In una situazione come quella che stiamo vivendo, specie nell’entroterra, i tempi di lavoro si sono ristretti ai mesi di luglio e agosto, e questa situazione ha bloccato un’ulteriore fetta di lavoro. Invece di chiuderla ai motocicli, proponiamo invece di lasciarla aperta, magari con un limite di velocità ridotto».
«Questa sarebbe un’arteria importante che collega Umbria, Arezzo, Siena, Perugia, tutta la parte centrale della Toscana al Golfo di Follonica, sarebbe il modo più veloce per raggiungere tutti questi posti, anche per chi deve imbarcarsi per l’Elba. Un flusso turistico importante, ma negli ultimi 10-15 anni le nostre attività hanno perso il 70-80% di quanto poteva venire da questa strada. Negli anni, però, pur calando il traffico automobilistico, era aumentato quello di bici e moto. Adesso, con il divieto, dovremo rinunciare anche a questo».
Quello che la Confesercenti chiede è che la strada venga sistemata al più presto, per rendere sicura la viabilità, ma anche per sostenere l’economia della nostra terra e di quella zona in particolare. Non solo per agevolare il turismo: nella zona di Montieri sta sorgendo un’area per insediamenti produttivi importante, che ha bisogno di una viabilità adeguata, anche per il trasporto delle merci.
«A dieci chilometri c’è San Galgano, un luogo che richiama molto turismo, e invece da questa parte non ci si arriva più».
«I lavori vanno programmati: non si può pensare di sistemarla con i soldi che avanzano da qualche altro intervento. E invece di fare programmazione si chiude la strada. Tra l’altro, proprio a causa del cattivo stato di manutenzione, sono state anche ridotte le corse degli autobus: il rischio concreto, quando vengono meno i servizi, è proprio quello dell’abbandono di un territorio; questa strada è importante per tutta la provincia, gli investimenti, veri, concreti, sono ormai irrinunciabili e soprattutto non più rinviabili».