GROSSETO – “Una decina di giorni fa è giunta alla nostra attenzione una grafica che ci ha praticamente riportato indietro di un paio d’anni. La grafica in questione, tratta da un post del 6 agosto pubblicato sulla pagina Facebook di Casapound Italia, riporta le date del 3, 4, 5 e 6 settembre, i 10 loghi di altrettanti gruppi neonazi che dovrebbero esibirsi nelle date centrali dell’abominevole raduno e, in caratteri cubitali, il luogo scelto: Grosseto”.
A scriverlo, in una nota, Potere al popolo Grosseto.
“Nel settembre 2018, tuttavia – proseguono -, dei provoloni di CasaPound a Grosseto non se n’è vista nemmeno l’ombra: rimasti per tre giorni chiusi nelle quattro mura di un residence a Principina a Mare, circondati e protetti da decine di agenti della Polizia di Stato, prodighi nel tutelare le vacanze dei fascisti del terzo millennio.
L’8 settembre fu chiamato da Maremma Antifa un forte corteo per promuovere un antifascismo di rottura, che poggiasse le proprie gambe sulla concretezza politica (diritti sul lavoro, diritti sociali, contrasto alla repressione dei movimenti sociali), poiché è laddove si praticano miseria e discriminazione che si coltivano le condizioni favorevoli all’emersione e alla diffusione del neo-fascismo, utile poi ai fini elettorali e di conservazione del potere nel momento più opportuno, sfruttandolo come spauracchio e collettore “valoriale” di una certa “sinistra”.
In quest’occasione quello che vogliamo portare all’attenzione di chi legge è il totale silenzio e immobilismo di chi spesso e volentieri si riempie la bocca con la parola “antifascismo”. A partire dal Partito democratico locale, e scivolando verso la sua sinistra, dove il silenzio si fa sempre più assordante e connivente.
Questo mutismo non ci stupisce minimamente; d’altra parte il centrosinistra italiano ha da sempre rappresentato gli interessi di industriali e banchieri, si è sempre reso promotore delle politiche di austerità e repressione a marchio Ue, e ha assunto le pratiche della peggior destra, come per esempio nelle politiche migratorie (si vedano i decreti Minniti, da cui emanano gli accordi con le Guardie Costiere libiche e la promozione, creazione e mantenimento dei Cpr, evoluzione in senso repressivo dei Cie istituiti dal governo Berlusconi nel 2008).
Piuttosto che scrivere due righe di denuncia rispetto all’annuncio dei camerati, il Pd ha preferito indossare la maschera che usa sempre mettersi in campagna elettorale (e se la campagna è permanente, la realtà si fa teatro tutto l’anno): quella che li vede come ben disposti a fare ciò che non hanno mai fatto, e al contempo fermare progetti che hanno firmato fino al giorno prima.
Altra mancanza che avvertiamo in questo scenario è quella dell’Anpi di Grosseto, che proprio come il Pd non si è espresso in merito agli eventi dei nostalgici del ventennio. Dire che questa è una grossa negligenza è ormai veramente irrisorio e ridondante, date le svariate occasioni in cui la vera lotta al fascismo è stata sostituita da del mero silenzio o da prese di posizione timide, retoriche, contraddittorie. Gli sarà sfuggita la notizia? Chi lo sa, ma se così fosse riteniamo che l’assenza dell’associazione sia ancora più grave.
Stiamo parlando di una serie di eventi che, tra gli altri, prevede tappe motociclistiche “Alla conquista della Maremma”, ma l’unica conquista che dovrebbero tentare è quella della rete fognaria da cui proviene ogni fascista.
Crediamo ancora una volta, come due anni fa, che l’indifferenza verso i fascisti nuovi e vecchi e chi li sdogana sia parte del problema.
Rivendichiamo l’esistenza di una barricata – concludono da Potere al popolo -, e che si debba prendere posizione da una parte o dall’altra”.