RISPESCIA – La terza giornata della trentaduesima edizione di Festambiente entra nel vivo e volge il proprio sguardo verso il futuro.
Alle ore 17.30, nella cornice del Frantoio del Parco, uno dei progetti più cari all’ecofestival ha fissato nuovi obiettivi da raggiungere. Senza dubbio, il 2020 sarà ricordato come l’anno dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, ma se in alcuni casi la situazione di crisi persiste – e talvolta si amplifica – in altri ambiti è possibile respirare una boccata d’ossigeno. Per questa ragione, oggi più che mai, non si deve abbassare la guardia e bisogna ricordare che il piantamento di un nuovo albero è un investimento per il nostro futuro e per quello dei nostri figli.
Alla presentazione del progetto “Adotta un Ulivo”, sono intervenuti: Angelo Gentili, segreteria nazionale Legambiente, Lucia Venturi, Presidente regionale del Parco della Maremma, Marco Locatelli, direttore Terre Regionali Toscane, Stefano Magnoni, presidente cooperativa agricola Frantoio del Parco.
Ancora una volta, dunque, un’occasione per ricordare che gli ulivi rappresentano un importante patrimonio naturale e storico da proteggere e tutelare. Molte di queste piante sono secolari e necessitano di un intenso lavoro di cura e manutenzione per riportare ogni singola unità ad essere sana e capace di produrre. In questa ottica, è nata la campagna “Adotta un ulivo” attraverso la quale rendere tutti direttamente protagonisti di un percorso di sensibilizzazione nei confronti della tutela del patrimonio naturale unico e da difendere.
“Quella presentata oggi – ha dichiarato Angelo Gentili, coordinatore del festival – è una campagna perfettamente in linea con gli obiettivi di Festambiente. Unire la partecipazione con l’azione diretta e la salvaguardia del patrimonio naturale delle nostre terre significa volgere lo sguardo al domani e provare, ognuno nel proprio piccolo, a salvare il Pianeta e il clima. Come Legambiente, non possiamo non ricordare che, con i fondi recuperati e grazie all’olio venduto, la ristrutturazione del frantoio è divenuta una realtà concreta ed oggi è finalmente ritornato produttivo”.
“Le olive sono lavorate sia nel frantoio di proprietà, sia nel frantoio dell’Azienda Agricola Poderi Borselli di Montegiovi (Grosseto). Inoltre, con il recupero dell’uliveto è stato possibile consegnare nuovi posti di lavoro a giovani disoccupati o a individui che versavano in situazioni di difficoltà. Per tali ragioni – ha concluso Gentili -, i progetti di questo tipo sono vitali sia sul piano ambientale che su quello sociale e per questo vanno fortemente incentivati e promossi.”