FOLLONICA – “Leggendo la stampa sembra di essere di fronte ad un quotidiano ‘bollettino di guerra’ con scempi e danni causati in città da gruppi di vandali”.
E’ l’amara costatazione del candidato sindaco Massimo Di Giacinto di fronte agli atti vandalici che stanno colpendo Follonica e, probabilmente, sono anche sottostimati nel numero, in quanto sono talmente frequenti da non fare quasi più notizia. Secondo il candidato, però, la problematica non si può risolvere solo con maggiori, seppur indispensabili, controlli. “Purtroppo – afferma Di Giacinto- trattandosi di giovani, e spesso minorenni, i maggiori controlli così come le regole rigide o le norme restrittive nella somministrazione di alcolici non sono sufficienti se alla base non c’è una buona educazione. Così come è troppo semplicistico ridurre la questione alla noia o alla mancanza di divertimento cercando di scaricare altrove le responsabilità”.
Massimo Di Giacinto pretende che Follonica non sia ostaggio di ragazzini scatenati, ma vuole che ci siano responsabilità ed educazione. “Ripagare il danno è necessario – afferma il candidato sindaco- ma lo è ancora di più una politica di educazione. Dunque è opportuno che si paghi e che lo si faccia, oltre che monetariamente, con una sorta di lavoro socialmente utile per conto dell’amministrazione o del privato che il danno lo ha subito”. C’è però un altro fronte su cui il Comune può agire.
“I sindaci – afferma Di Giacinto- hanno la possibilità di emettere il daspo urbano. E’ uno strumento di tutela che deve essere applicato come extrema ratio. Dopo il danno ripagato ed il lavoro svolto in favore della collettività il Sindaco dovrà garantire una prima apertura di credito, dando una sorta di ‘ammonizione scritta’. Se il vandalo dovesse tornare in azione, a quel punto, andrebbe usato il pugno duro e far scattare il daspo urbano, senza ovviamente trascurare tutte le altre sanzioni previste dalla legge”.