CAPALBIO – Nemmeno il Coronavirus è riuscito a fermare la IX edizione del “Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta” che anche quest’anno premierà autori tra i più importanti della stagione saggistica e letteraria.
“Abbiamo pensato che organizzare la manifestazione dal vivo, come sempre fatto – dice Mirella Serri, presidente insieme a Giacomo Marramao del Premio internazionale Capalbio Piazza Magenta – fosse un segnale di speranza e di resilienza. Anche se in versione ridotta, invece delle consuete due serate ve ne sarà infatti solamente una, e con l’osservanza di tutte le norme di prevenzione, il Premio con i suoi autori continua ad animare il territorio, a stimolare dibattiti e qualche volta anche polemiche”.
“Il Premio Capalbio è ormai una solida realtà che è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama culturale italiano – continua Giacomo Marramao – per quest’anno la cornice non potrà essere la splendida Piazza Magenta a cui il nostro Premio si ispira anche nel nome, purtroppo per la sua conformazione non adatta a soddisfare le esigenze di sicurezza dettate dal Covid, ma piazza della Repubblica a Borgo Carige. Una sito molto suggestivo per la manifestazione”.
Grande soddisfazione quindi per la giuria, impegnata nella non facile valutazione e selezione dei testi da premiare che anche quest’anno sono di altissimo livello e che è composta da Mirella Serri e Giacomo Marramao (presidenti), Settimio Bianciardi (sindaco di Capalbio), Gianfranco Chelini (assessore del comune di Capalbio), Matteo Fabiani, Rossella Sleiter, Furio Colombo, Giancarlo Bosetti, Marisa Garito, Giuppi Pietromarchi, Alessandro Orlandi, Marco Calamai, Denise Pardo, e Concetta Monaci.
Sabato 29 agosto alle ore 18 in piazza della Repubblica, nella frazione di Borgo Carige, saranno quindi premiati per le loro opere:
Premio per la Saggistica politica – Nadia Urbinati “Io, il popolo come il populismo trasforma la democrazia”, Il Mulino. Che tipo di democrazia è la democrazia populista? Un contributo illuminante alla comprensione di un atteggiamento e di una prassi politica segnati da un crescente successo.
Premio per la Letteratura italiana – Melania Mazzucco, “L’architettrice”, Einaudi. L’autrice, mentre racconta fasti e intrighi della Roma dei papi e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima nel celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma. Una villa che sarà disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima “architettrice” della storia moderna.
Premio speciale della Giuria – Sebastiano Maffettone, “Il Quarto shock: come un virus ha cambiato il mondo”, Lup. L’emergenza seguita alla diffusione del Covid-19 non è stata una “normale”, benché seria, crisi. Siamo di fronte al quarto shock: un microscopico virus ha cioè svelato agli umani tutta la loro insignificanza, come solo giganti del pensiero quali Copernico, Darwin e Freud avevano fatto in precedenza. Mentre esperti sono impegnati nel programmare la ripresa, altre questioni – le più urgenti e generali – rischiano di restare senza risposta.
Premio Politica Internazionale – Massimo D’Alema “Grande è la confusione sotto il cielo – Riflessioni sulla crisi dell’ordine mondiale” – Con un saggio introduttivo su “La bufera del coronavirus”, Donzelli. Da dove nasce il caos che regna oggi nel sistema internazionale? Quali nuovi e vecchi attori si muoveranno nello scacchiere globale nei prossimi decenni? Quali i focolai di crisi e gli ambiti in cui si svolgerà la lotta per la conquista della leadership nella realtà multipolare del XXI secolo? Per rispondere a tali interrogativi Massimo D’Alema traccia una lucida analisi dello scenario geopolitico attuale. La crisi del coronavirus non solo non smentisce ma rafforza la sua analisi.
Il Premio del Territorio per la Letteratura – Silvia Meconcelli “Pazze di libertà”, Alter Ego Edizioni. Sullo sfondo di una Grosseto segnata dalle bombe, dalle razzie e dalla lotta partigiana della seconda guerra mondiale, si muovono le vite delle donne che provano a farsi spazio in un mondo governato dagli uomini.
Il Premio L’Italia che ci piace – Marcello Sorrentino, amministratore delegato di Fincantieri Infrastructure, e Vincenzo Riccio, capocantiere Fincantieri Infrastructure costruttori del ponte di Genova San Giorgio dialogano con Bruno Manfellotto.
La serata sarà condotta dalla presentatrice televisiva, giornalista e attrice Eleonora Daniele.
Le letture di alcune pagine dei libri premiati saranno a cura dell’attrice Irene Grazioli, nota per i suoi numerosi film, fra cui “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores.
La segreteria del Premio è curata dalla scrittrice e giornalista Dianora Tinti.