PIOMBINO – Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, e l’assessore Gianluigi Palombi, intervengono sulla sanità piombinese.
“Abbiamo appreso – scrivono – che la Giunta Regionale Toscana ha deliberato il finanziamento di alcune opere riguardanti l’ospedale di Piombino tra cui la ristrutturazione del pronto soccorso, i lavori per l’adeguamento infrastrutturale per accogliere il servizio psichiatrico di diagnosi e cura e l’adeguamento del blocco parto. Pur essendo lieti di questo, lasciando tuttavia ai cittadini più attenti una riflessione sulle tempistiche, non possiamo non avanzare alcune considerazioni che ci fanno fortemente dubitare sul fatto che questo sia davvero un passo avanti fondamentale per la riqualificazione ospedali Villamarina. Questo non è certamente figlio di un pregiudizio nei confronti della Regione Toscana ma è semplicemente una valutazione legata alla consapevolezza che, in questi ultimi anni, si sono succeduti simili proclami che tuttavia non hanno portato nulla”.
“Di questi due interventi si parla da molti anni e molto spesso ci siamo sentiti dire che erano stati già finanziati. Senza andare troppo indietro nel tempo, già nel 2018 l’assessore regionale Saccardi precisava che era partito lo studio di fattibilità sullo spostamento in ambienti più idonei del pronto soccorso dell’ospedale di Villamarina, salvo poi non avere più notizie sullo stato di avanzamento di questa opera che, allo stato attuale, risulta non avere neanche un progetto definitivo. Ancora più perplessi ci lascia la narrazione sulla istituzione del servizio di psichiatrico di diagnosi e cura. Nell’ottobre del 2018, l’assessore Saccardi, intervenendo ad un incontro sulla Sanità con le istituzioni locali presso l’ospedale di Villa Marina, affermava testualmente “C’è un finanziamento di mezzo milione di euro già pronto, per la realizzazione del reparto di psichiatria. Entro il 2019 l’ospedale sarà dotato anche di questo reparto, di cui la zona necessita perché i pazienti devono rivolgersi ad altre strutture, spesso lontane da qui.” Il fatto che dopo due anni da questa dichiarazione si parli ancora dello stesso finanziamento per effettuare lo stesso progetto non può che lasciare qualche dubbio sulla credibilità di alcune affermazioni”.
“Degno di maggiore attenzione è il finanziamento per l’adeguamento della sala parto dell’ospedale piombinese – insistono – Vale la pena ricordare che la chiusura del Punto Nascita di Piombino era stata conseguente a due elementi fondamentali: il primo era il mancato adeguamento delle sale parto ai nuovi standard ministeriali di sicurezza , il secondo il mancato raggiungimento dei 500 di parti all’anno minimo per poter mantenere il Punto nascita attivo. Con il finanziamento per l’adeguamento strutturale delle sale parto, i cui lavori ci auguriamo possano concludersi presto, dovrebbero essere superati tutti gli ostacoli che hanno causato la chiusura. A nostro parere infatti, Il secondo motivo di chiusura del punto nascita è venuto meno con l’istituzione dell’ospedale unico Cecina Piombino. Infatti il numero di parti annui dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale unico Cecina-Piombino è ben superiore a quello richiesto dalla legge Balduzzi. L’organizzazione dell’attività ostetrica su due stabilimenti dello stesso ospedale sono quindi di pertinenza della direttore dell’unità operativa che non ha più alcun impedimento dal punto di vista giuridico”.
“È inutile sottolineare che ancora una volta mancano alcune certezze – continuano gli amministratori – prima di tutti un cronoprogramma che permetta di veder realizzate opere di cui si parla da molti anni e che sembrano finanziati solo ora. Non ci possiamo più accontentare di soli proclami sulla carta, mentre gradualmente ma costantemente il nostro ospedale perde servizi. Più volte abbiamo posto l’accento, praticamente inascoltati, sulle enormi criticità della cardiologia, ortopedia, chirurgia. Abbiamo più volte richiesto la discussione nelle sedi appropriate, Assemblea della Società della Salute in primis. Ma il confronto manca anche sulla organizzazione ed integrazione dei due stabilimenti di Cecina e Piombino uniti nel nuovo ospedale unico, dove ancora non è dato sapere come si intenda procedere perché questi due nosocomi possano agire in sinergia, erogando gli stessi servizi per la popolazioni della Val di Cornia e della Bassa Val di Cecina.
E questo è semplicemente incredibile, dal momento che l’ospedale unico è stato un modello preteso da quel Partito Democratico, che sembra adesso incapace di declinarne i contenuti”.
“Il Comune di Piombino – concludono – vuole e deve essere protagonista nella difesa della salute e nel presidio della qualità dei servizi per tutta la Val di Cornia, un territorio complesso e articolato che troppo spesso, in passato, ha sofferto per la mancanza di capacità nella lettura delle proprie tipicità: la storia pesante di questo angolo di Toscana ha mietuto già troppe vittime e la prossima non deve essere certo l’ospedale di Villamarina. Per questo, andremo a Firenze per incontrare il prossimo assessore regionale alla Sanità per far sentire la nostra voce”.