GROSSETO – Mi è tornato in mente questo modo di dire assistendo in spiaggia alla scena di un bambino che si è messo a piangere e ha ingoiato una cingomma. Succedeva da ragazzotti che si mangiava qualcosa che poi ci faceva schifo oppure che, saputo cosa c’era dentro, iniziavamo con smorfie assurde per esprimere disgusto. E i grandi (nonni, genitori…), per farla corta e sdrammatizzare un dramma che non c’è….ci dicevano: “eh sai….se se ne accorgano le budella…”.