GROSSETO – “Il consiglio provinciale ha approvato il rendiconto 2019 della Provincia di Grosseto nonostante le ricorrenti difficoltà legate all’assenza di risorse finanziarie che anche lo scorso anno ha condizionato il funzionamento dell’Ente provinciale. Nonostante questo, la Provincia è riuscita a garantire il proprio funzionamento, soprattutto per quanto riguarda le funzioni legate alle strade e alle scuole” afferma il presidente della provincia, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“Per quanto riguarda la viabilità, nel 2019 abbiamo investito 3 milioni 873mila euro nella manutenzione straordinaria, 4 milioni ( 2 milioni per la zona sud e 2 milioni per la zona nord), 970mila euro per le attività ordinarie di gestione (es, gestione autoparco, acquisti di materiali, pneumatici, carburanti e segnaletica). Una cifra di 600mila euro è stata assegnata per le somme urgenze in seguito ai forti eventi alluvionali di novembre e dicembre 2019, che ci hanno permesso di intervenire su strade in cui esistevano già delle criticità – afferma il consigliere con delega, Marco Biagioni -. L’annualità 2019 si è chiusa quindi con un investimento totale per le strade provinciali, di 9 milioni 443mila euro. Per il 2020 invece è previsto un ulteriore maggiore investimento di 11 milioni 180mila euro. Tenendo anche in considerazione l’annualità 2018, quando il totale delle spese per le strade ammontava a 8 milioni di euro, possiamo ricavare la seguente conclusione: nel triennio, la capacità di investimento della Provincia – nonostante il costante aumento delle sfide nel reperire le risorse necessarie e la riduzione sempre maggiore dei contributi provenienti dallo stato – è riuscita, grazie allo sforzo congiunto di tecnici e degli amministratori, ad implementare la spesa sulla viabilità in maniera sempre più consistente”.
“Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, a causa delle scarse risorse provenienti dallo Stato, abbiamo individuato l’adeguamento sismico come obiettivo prioritario sul quale lavorare. Un obiettivo che non è mai stato preso in considerazione dalle Amministrazioni precedenti, nonostante avessero, al contrario nostro, risorse economiche a disposizione – afferma Olga Ciaramella, consigliere provinciale con delega-. Questa Amministrazione ha deciso con senso di responsabilità di convogliare le esigue risorse verso la messa in sicurezza degli edifici che ospitano dei servizi essenziali per la cittadinanza. Il ritardo delle Amministrazioni precedenti sulle indagini di vulnerabilità sismica, ha penalizzato anche la possibilità di vedere assegnate le risorse alla Provincia di Grosseto nel piano Regionale triennale 2018-2020. Per l’adeguamento sismico, i primi affidamenti professionali hanno avuto inizio nell’estate del 2018, usando risorse proprie: nel 2019 abbiamo speso 170mila euro per le scuole di Orbetello, Porto Santo Stefano, Albinia e Follonica. La spesa per la manutenzione ordinaria e di pronto intervento nel 2019 è stata di 405mila euro. La spesa di manutenzione straordinaria proviene invece da finanziamenti dello stato dalla regione o dalle alienazione di immobili della Provincia, da cui sono scaturite risorse per 243mila euro (dalle alienazioni) e 120mila euro dal decreto Miur; cifre che sono servite per la messa in sicurezza dei solai e dei lavori in corso al liceo Rosmini.”
Questo perché l’Amministrazione provinciale si sta adeguando alle direttive arrivate dalla Corte dei Conti che – come per altre Province – ha richiesto all’Ente provinciale interventi correttivi alle annualità 2015 e 2016 (Amministrazione Bonifazi), interventi che saranno spalmati, con una ricollocazione delle risorse, nei rendiconti del 2019 e delle successive.
“L’opposizione accusa l’amministrazione di un piano delle assunzioni a loro dire poco chiaro, chiedendo una risposta che era già arrivata in maniera rapida e tempestiva, ma che oggi torniamo a ribadire” commenta Vivarelli Colonna.
“Voglio ricordare all’opposizione – prosegue – che ci accusa di aver assunto pochi cantonieri, che queste figure non si occupano degli interventi riguardanti scuole e strade, ma che il compito viene affidato, ormai da tempo, ad ingegneri ed altre figure tecniche ed amministrative; da qui la necessità di integrare nell’organico queste figure che in Provincia sono quasi del tutto assenti.
La richiesta dell’opposizione denota quindi una mancanza di conoscenza dell’organizzazione della Provincia, facendo riferimento ad un sistema ormai vetusto.
Mentre l’opposizione si preoccupa solo della manutenzione di strade e scuole, vogliamo far presente che esistono molte altre figure da implementare nell’organico: nell’aggiornamento del piano assunzioni si terrà conto anche di queste importanti categorie.
Relativamente alla stabilizzazione del personale precario, le Amministrazioni pubbliche non sono obbligate ad indire procedure concorsuali a tal riguardo, ma il fine ultimo delle procedure deve comunque essere quello di attuare il principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Voglio dunque ricordare che la scelta delle assunzioni non è individuata secondo criteri di casualità, ma dietro al piano assunzionale c’è uno studio approfondito del fabbisogno dell’ente. Tale fabbisogno non riuscirà mai ad essere del tutto soddisfatto a causa della legge Delrio che ha imposto alle Province l’esubero del 50% del personale tecnico ed amministrativo, figure importantissime, fondamentali per gli enti provinciali.
Ma soprattutto, bisognerebbe tener conto del sacrificio e delle difficoltà con cui la Provincia sta continuando ad offrire servizi fondamentali ai cittadini, in un regime di perenne scarsità di risorse e poco personale. Per cui una domanda sorge spontanea: dov’era l’opposizione quando nel 2014 veniva permessa la più grande opera di creazione del precariato nazionale che ha afflitto numerosissime famiglie?
Nonostante queste difficoltà siamo riusciti a creare un piano triennale del fabbisogno in grado di assicurare 11 assunzioni, prevedendo un ulteriore potenziamento con altre 13 nuove unità di personale nel corso dell’anno.
Abbiamo trovato anche il modo di efficientare la struttura organizzativa dell’Ente, grazie ad un modello innovativo che ha permesso lo snellimento della burocrazia, accorpando più funzioni in una sola figura, come ad esempio affidando il ruolo del direttore generale al segretario generale, senza spese aggiuntive.
Respinta la mozione che invitava a sospendere la richiesta di pagamento Cosap 2018 e 2019 relativa ai passi carrabili agrari e a prevedere nel bilancio pluriennale 2020-2022 l’esenzione del suddetto canone.
E’ davvero di cattivo gusto approfittare dell’emergenza Coronavirus per concretizzare attacchi politici fondati su proposte tecniche irricevibili, inammissibili e illegittime in partenza, poiché non possiamo sospendere canoni relativi agli anni passati. In pratica mi si chiede di fare una cosa contra legem: e non ritengo possibile che dei sindaci o esponenti della politica non siano a conoscenza di questo. Chiedo quindi al centrosinistra, soprattutto nel rispetto dei contribuenti che stanno vivendo un momento difficile, di non dare false speranze, perché è evidente che l’intento è solo ed esclusivamente quello di ottenere visibilità politica.
Al contempo – conclude il presidente – ho manifestato la volontà politica di azzerare (quindi non solo a sospendere) il canone per l’anno in corso e saranno i tecnici a valutare la sostenibilità in bilancio di questa mia richiesta, che – visto che oggi si discute il rendiconto – con tutta probabilità sarà insostenibile proprio per far fronte a questioni di bilancio da ripianare relative alle annualità 2015-2016, quando alla presidenza c’era il centrosinistra con Emilio Bonifazi”.