GROSSETO – Il segretario del Partito democratico di Grosseto Leonardo Culicchi interviene sulla vicenda della presidenza di Coeso (Società della Salute delle zone Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana), dopo le dichiarazioni del sindaco di Grosseto che “nei fatti ne rivendica la presidenza”, dice l’esponente dem.
“Una richiesta che deriva dall’accordo tra sindaci – prosegue -, resisi conto dell’importanza di quest’organo per i servizi socio sanitari, in cui ogni due anni la presidenza si alterna a turno tra i primi cittadini delle ex aree socio sanitarie. In base a questo patto è arrivato il momento in cui è il turno dell’area grossetana, per poi, tra due anni, passare all’Amiata.
Sembrerebbe un patto di sana politica, ma non è così. Primo perché lo stesso comune di Grosseto ha sempre avanzato dubbi sulla effettiva validità del Coeso, visto che proprio nei mesi passati aveva saggiato il terreno per capire se si poteva concretizzare una clamorosa uscita. Poi nei tavoli di confronto il centrodestra ha dichiarato che la presidenza non poteva andare ne all’assessore delle politiche sociali Mirella Milli ne a qualche sindaco del territorio grossetano in area limitrofa al comune di Grosseto ma, guarda caso, l’unico papabile è proprio il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
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Oggi la Milli ci dice che il sindaco la presidenza non la chiede, ma io aggiungerei che non la chiede solo perché la fa chiedere agli altri e incurante della mancanza di fiducia di molti altri sindaci facenti parte dell’accordo.
Ma un uomo, per quanto incommensurabilmente capace, può fare, e soprattutto farlo bene, sia il sindaco di una grande città, che il presidente della Provincia e anche il presidente del Coeso? Secondo noi del Partito democratico no, e visto che il centrodestra non è capace di arginare la bulimia di poltrone di Vivarelli Colonna, Giacomo Termine, da buon presidente di una società che deve guardare alle delicate necessità della comunità che rappresenta, poi in questo periodo di emergenza sanitaria, fa bene a non lasciarla in balia dei cacciatori di poltrone fino a quando – conclude il segretario del Pd Grosseto – non siamo sicuri che per il bene comune e lo spirito con cui nasce il Coeso, nel centrodestra torni un po’ di ragionevolezza”.