GROSSETO – Cinque mesi di emergenza Covid in provincia di Grosseto. Il bilancio di questi 158 giorni di lotta al coronavirus in Maremma li traccia la Asl Toscana sud est con tutta una serie di numeri e con la consapevolezza di aver arginato il fenomeno della diffusione del contagio e limitato gli effetti del virus.
I casi – Grosseto – Con 414 casi totali di Covid-19 e 24 decessi, dal 24 febbraio al 31 luglio, quella grossetana è la provincia con il tasso di mortalità e di letalità più basso della zona Sud Est e della regione Toscana (dati Ars Toscana). Per la mortalità si parla di 10,38% ogni 100 mila residenti, mentre sulla letalità il dato riferisce un 5,88% sul totale delle persone malate, mentre in Toscana si è arrivati al 10,82% e in Italia al 14,20%.
I dati relativi ai decessi confermano l’impegno e i risultati dell’Azienda nel mettere in campo misure di contenimento della diffusione del Covid.
La provincia grossetana è al terzo posto, dopo Livorno e Siena, per il numero di casi positivi, 1,87 ogni 1.000 abitanti, contro il 2,81 in Toscana e il 4,10 in Italia.
Anche la percentuale dei guariti ha registrato una situazione migliore della media. In Italia è stata di quasi l’81% e in Toscana dell’85,49%. Nella provincia di Grosseto, i guariti sono stati 378 con una percentuale del 91,30%.
Un fattore degno di attenzione, è la totale assenza di contagi in ben 5 Comuni: Magliano in Toscana, Seggiano, Roccalbegna, Sorano, Montieri. Monterotondo Marittimo è invece il Comune con il tasso di contagi più elevato.
Alla data del 31 luglio, la provincia di Grosseto registrava 12 casi positivi. In percentuale il 2,90% contro il 3,69 regionale e il 5,02% nazionale.
L’area Covid del Misericordia – Designato insieme al San Donato di Arezzo “ospedale Covid”, il Misericordia ha svolto un ruolo fondamentale nella cura delle persone positive, ricoverate con sintomi più seri e con quadro clinico pregresso critico.
Il concetto chiave è stato la separazione dei percorsi: tende pre-triage al Pronto Soccorso, posti letto dedicati in OBI Covid (osservazione breve intensiva dei pazienti sospetti positivi), controlli della temperatura ai check point, separazione degli spazi, presa in carico dedicata, sospensione momentanea delle attività programmate. In poco tempo, la macchina sanitaria è riuscita a riorganizzare l’intero assetto per far fronte all’emergenza, ottimizzando le risorse per gestire in maniera adeguata i pazienti Covid.
I ricoveri – L’area Covid è stata organizzata nella nuova ala del Misericordia. Qui ci sono tutt’ora i reparti di Malattie Infettive, Pneumologia (insieme Area medica Covid) e la Terapia Intensiva.
In quest’ultimo reparto sono stati predisposti 22 posti letto e altrettanti erano attivabili in 48 ore: quindi un totale di 44 posti letto. In Malattie infettive e Pneumologia, i posti letto dedicati sono stati 48 con altri 72 attivabili in 48 ore, per un totale di 120. Complessivamente il Misericordia ha avuto una capacità di risposta pari a 164 posti letto.
In Malattie infettive, sempre nel periodo 24 febbraio – 31 luglio, sono stati ricoverati 88 pazienti con una degenza media di poco superiore a 16 giorni. 5 i ricoverati in Terapia intensiva con una degenza media di quasi 22 giorni. Ci sono poi i pazienti che sono stati ricoverati in entrambi i reparti: 34, con una degenza complessiva media di 28 giorni. In sintesi nell’ospedale di Grosseto sono state ricoverate 22 persone con una degenza media tra i 37 e i 38 giorni. Il giorno con il numero di ricoveri maggiore è stato il 1 aprile con 58 pazienti. A proposito di giorni “neri”, quello con il più alto numero di contagi, sempre in provincia di Grosseto, è stato l’11 aprile: 28 casi. Nello stesso giorno, si è registrato il numero di decessi più alto, 2.
I casi degli operatori Asl – Lo straordinario impegno del personale sanitario ha avuto il suo prezzo: in tutta la Sud Est sono stati effettuati 3.710 tamponi agli operatori, di cui 119 sono risultati positivi. Tutti guariti.
Si é appena conclusa la seconda campagna di screening rivolta ai professionisti Asl, dopo la prima dello scorso aprile. A Grosseto sono stati effettuati 2.569 test sierologici sul personale.
Strutture Socio Sanitarie – Le strutture che hanno vissuto i giorni più bui sono state le Rsa. In provincia di Grosseto, quella di Villa Pizzetti ha registrato 15 positivi, 3 deceduti e 12 guariti. Nessun caso nelle RSA di Scansano, sempre a gestione diretta della Asl.
Le Usca – Per l’assistenza nelle residente socio-sanitarie e sul territorio, l’Azienda ha attivato le USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) che proseguono il loro lavoro e che hanno erogato, in provincia di Grosseto, 17.715 prestazioni con 555 pazienti presi in carico. Le Usca hanno rappresentato il trait-d’union dell’assistenza tra ospedale e strutture sul territorio.
Albergo sanitario – Per i pazienti positivi, asintomatici o paucisintomatici, che non erano in grado di trascorrere il periodo di isolamento domiciliare nelle propria abitazione, la Asl ha attivato una convenzione con l’albergo Il Tombolo per ospitare queste persone. L’albergo sanitario di Grosseto ha avuto una disponibilità di 30 posti letto ed ha ospitato 18 persone con una permanenza media di 10 giorni.
L’attività di controllo – L’Asl Toscana sud est ha puntato molto sulle attività di monitoraggio ed è stata una delle Aziende sanitarie che ha eseguito più controlli, tra tamponi orofaringei e test sierologici. In tutta l’Azienda sono stati effettuati quasi 100 mila tamponi e 55 mila sierologici. Nel dettaglio, a Grosseto, i tamponi fatti sono 25.362 e i sierologici 11.101.
L’Asl Tse ha infine attivato numeri verdi per l’emergenza Covid. Questi dati si riferiscono all’intera area della Asl e non alla sola provincia di Grosseto.
Numeri verdi dedicati: 800579579 e 800050529. Ai due numeri, dall’11 marzo al 2 giugno, sono state fatte 9.879 chiamate (entrambi numeri attivi); mentre dal 3 giugno al 26 luglio, le chiamate sono state 1.161 (un solo numero attivo), per un totale di 11.040.
Al contatto dedicato su WhatsApp (366 6382531), dal 19 febbraio al 31 luglio, sono arrivati 2.568 sms. Al numero verde PuntoInfo 800 613311, dal 24 febbraio al 31 luglio, 14.510 chiamate (stesso periodo anno 2019 n. 5.038).
In rapporto alla popolazione, più guariti e meno decessi delle medie regionale e nazionale. La provincia di Grosseto ha retto così l’impatto con il Covid 19. Il Direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso, commenta le motivazioni: “Ritengo che in un contesto pandemico nazionale in alcune zone tragico, i dati relativi alla nostra Asl e della provincia di Grosseto ci danno ragione di una gestione corretta dell’emergenza, grazie alla collaborazione e alla sinergia tra tutti i professionisti e a uno sforzo eccezionale e di alta qualità del Dipartimento di prevenzione. Non di meno ha giocato un ruolo fondamentale un deciso approccio organizzativo dell’ospedale con la possibilità di dividere facilmente i percorsi Covid e no Covid tra la zona nuova e quella ‘vecchia’ dell’ospedale Misericordia”.
I dati illustrati in conferenza stampa dal direttore sanitario Simona Dei hanno fornito i dettagli di questa valutazione: “Abbiamo messo in sicurezza il Misericordia come tutti gli altri nostri ospedali, potenziate le attività maggiormente coinvolte come Malattie infettive, Pneumologia e Terapia intensiva. Abbiamo lavorato in ospedale, ma anche sul territorio con le Usca”. Ma la storia Covid, ovviamente, è tutt’altro che finita: “Abbiamo valorizzato tutte le competenze e le professionalità accumulate nel corso degli anni e, contemporaneamente, abbiamo imparato molto – hanno concluso D’Urso e Dei – Il futuro sarà segnato da dispositivi di protezione individuale e visiere, dalla sorveglianza degli operatori, dai criteri di separazione e flessibilità nell’organizzazione degli spazi ospedalieri, dal concetto di multiprofessionalità. Con i dati forniti oggi voltiamo una pagina ma non chiudiamo certamente una storia. Continueremo a lavorare valorizzando ulteriormente non solo il nostro personale ma anche il rapporto con i cittadini, le comunità locali e i sindaci che le rappresentano. I risultati positivi sono di tutti e ci spingono ad andare avanti. E lo faremo anche non dimenticando mai quei pazienti che non ce l’hanno fatta”.