CASTEL DEL PIANO – Nel borgo amiatino di Castel del Piano è in programma la prima edizione di docAmiata, un’originale rassegna di opere cinematografiche e documentaristiche realizzate da registi indipendenti. Lo spazio adibito alle proiezione è il Parco sotto il muretto che da questa estate è stato adibito a sala cinematografica all’aperto.
La traccia che attraversa questa prima edizione di docAmiata è la proposta di un rapporto con l’ambiente che sia di scambio e conoscenza, non un uso predatorio e il fil rouge della rassegna è l’ambiente stesso declinato nei suoi quattro elementi costituenti: aria, acqua, fuoco e terra.
La rassegna, che si svolgerà 7, 8, 28 e 29 agosto, si caratterizza dunque per la proposta di materiali indipendenti, di rara reperibilità sul mercato. Al fine di rendere le serate ancora più animate e condivise, ad ogni proiezione saranno presenti anche i registi con i quali sarà possibile instaurare un confronto sui singoli temi trattati e sulle tecniche messe in campo per l’organizzazione e la realizzazione del lavoro documentaristico e cinematografico.
La rassegna è un’idea della giovane Cooperativa Alix che ha sede tra Arcidosso e Castel del Piano ed è organizzata dal circolo culturale “sottoilvulcano”, tutte le proiezioni inizieranno alle 21:00 ed è previsto un ingresso ad offerta di 5 euro.
Il primo film proiettato sarà venerdì 7 agosto “In questo mondo” di Anna Kauber. La pellicola richiamerà l’aria, l’elemento attraversato dai suoni, dalle forme e dai colori della vita delle donne pastore, incontrare dall’autrice nel suo lungo viaggio in su e in giù per l’Italia. Il film rompe lo stereotipo del pastore uomo, raccontando la vita delle donne pastore in Italia ed è il risultato di
17mila chilometri percorsi e di 100 interviste rivolte a donne di età compresa tra i 20 e i 102 anni. Il film racconta la figura del pastore al femminile attraverso la personale esperienza della regista che ha vissuto con loro per qualche giorno, immergendosi intimamente e profondamente nella loro quotidianità.
Il secondo film sarà proiettato sabato 8 agosto e l’elemento ispiratore è l’acqua che in “Amaranto” di Emanuela Moroni ed Emanuela Cannone, è metafora della facoltà che abbiamo di scegliere, ognuno la propria educazione; un po’ come l’acqua la cui forza è indomabile e la cui forma non esiste. Amaranto è un documentario tondo, non ha due facce: quello che si vede sullo schermo e quello che vive dietro le quinte, tutto ruota intorno alla stessa filosofia. È il racconto in cinque tappe della vita dell’essere umano, le storie dei protagonisti offrono lo spunto per riflettere su scelte di vita lontane da quelle convenzionali e più vicine ai reali bisogni dell’essere umano e del pianeta.
Il fuoco, che trasforma, cambia il colore ed il sapore delle cose. Venerdì 28 agosto sarà il momento di Don Pasta, con “I Villani”, un film che parte da chi gli alimenti li produce ed arriva a chi li trasforma, in cucina, un legame che deve essere il più breve e diretto possibile. Anche qui un viaggio attraverso l’Italia dei piccoli produttori e la loro fatica, non solo fisica. L’Italia delle mille cucine locali. Il film segue quattro personaggi dall’alba al tramonto, da inizio a fine giornata di lavoro i quali rappresentano la cucina italiana, rispettando le varie caratteristiche che la compongono: nord e sud, uomini e donne, giovani e anziani. Il passare delle ore scandisce la presentazione di ogni personaggio. Quattro “villani” che parlano di agricoltura, pesca, allevamento, formaggi e cucina familiare. Quattro personaggi che nel loro fare quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite resistenze e reticenze ad adottare un modello gastronomico e culturale uguale in tutto il mondo.
Infine la terra, l’elemento più solido e concreto, che sarà associato a Xilella di Elena Tioli e Francesca della Giovanpaola e Simone Cannone. Il film che sarà proiettato sabato 29 agosto
cerca di raccontare in maniera laica, senza prese di posizione fanatiche e pregiudizi come un certo modo di intendere l’agricoltura porti al degrado dell’ambiente e della dignità di chi la terra lavora. Una compagna bizzosa, imprevedibile e anche prepotente, ma mai arrogante. Questo film racconta tutte le posizioni e i personaggi coinvolti ma lascia poi alle singole persone il giudizio su quello che si sta facendo e quello che si potrebbe fare.