RISPESCIA – Una ristosteria, uno spazio musicale, un centro per la formazione. Tutto con una forte impronta collaborativa e sociale. E’ “Luci nel Parco” che apre a Rispescia in provincia di Grosseto, nel Parco della Maremma.
Il progetto che adesso è diventato realtà, è unico in Toscana per le sue caratteristiche. Nasce all’interno di un immobile pubblico in disuso e poi recuperato: si tratta del fabbricato che accoglieva la colonia per i piccoli orfani ex Enaoli, proprietà di Ente Terre regionali e dunque della Regione. Adesso ospita una ristosteria, una sala prove musicale per i giovani e uno spazio per la scuola dell’innovazione, ovvero un punto per formazione centrato sugli interventi ad impatto sociale.
A gestirlo sarà l’associazione omonima che coinvolgerà giovani, disoccupati e soggetti socialmente fragili, i quali a loro volta dedicheranno il loro tempo e impegno a coinvolgere nuove persone. Infine, altro elemento di assoluta novità, il progetto apre la strada a un modo di fare sociale e economia insieme, senza contributi pubblici ma rivolgendosi al risparmio privato, anche quello dei piccoli risparmiatori.
Lo spazio è stato inaugurato dall’associazione ‘Luci nel Parco’, presente l’assessore alla partecipazione e alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli. Le attività sono partite, il ristorante aprirà ai primi clienti il 4 agosto.
“Questo progetto pilota a impatto sociale – dice l’assessore Bugli – nasce da un percorso che negli anni ha visto la partecipazione dell’intera comunità attraverso più componenti private. Non è la prima volta che sperimentiamo forme di politiche collaborative e ci hanno sempre dato buoni risultati. Con l’esperienza di Rispescia, però, sperimentiamo per la prima volta una nuova modalità di finanziamento prevista dalla legge nazionale sul Terzo Settore che vede un contributo dei cittadini attraverso la sottoscrizione di un prodotto finanziario a impatto sociale”.
Una banca radicata nel territorio ha emesso infatti un certificato di deposito, garantito fino a 100 mila euro, con tasso di interesse annuo al 2 per cento. Ogni sei mesi viene staccata una cedola e una quota degli interessi maturati (lo 0,5 per cento del 2 per cento totale) viene devoluta al progetto come erogazione liberale dai risparmiatori, che ricevono comunque un beneficio fiscale del 30 per cento come detrazione di imposta. I sottoscrittori a gennaio erano 616 da tutta Italia.
Il centro ‘Luci’ darà lavoro, sono già sette le persone assunte, e sarà una occasione di integrazione e di partecipazione, e di conseguenza renderà anche tutta l’area più sicura, oltre a valorizzarla. “Sarà anche un motore economico – aggiunge Bugli – perché l’occupazione crea benessere”.
L’attività principale di ‘Luci nel Parco”‘è la ristorazione sostenibile, visto che insiste su terreni dell’azienda agricola regionale. La ristosteria sarà gestita da una cooperativa sociale che offrirà lavoro a soggetti fragili e dovrà, nel tempo, generare un reddito. Il ristorante coinvolgerà studenti della scuola alberghiera e anche il pastificio della “Fondazione Il Sole” gestito da disabili. C’è poi la musica: giovani e appassionati avranno a disposizioni locali attrezzati per le prove e potranno esibirsi la sera nell’area spettacoli della bio-osteria. Vi è infine l’attività formativa e culturale: prevede la promozione della progettazione a impatto sociale, attraverso corsi di formazione per enti pubblici, volontari, studenti, aziende.
“Nel Parco della Maremma non si inaugurano solo tre attività socio-economiche: si raggiunge soprattutto un traguardo innovativo, quello di aver realizzato un progetto concreto di investimento a impatto sociale”, aggiunge Paola Caporossi, direttrice di Fondazione Etica che l’ha ideato e ne è tra i principali promotori. “Un progetto – prosegue – multi-stakeholder (17 promotori tra istituzioni, associazioni e organizzazioni), misurabile, replicabile su scala nazionale, totalmente e unicamente finanziato con quella che è la vera ricchezza italiana: gli oltre 4.500 miliardi di euro di risparmio privato presenti in Italia”.