SANTA FIORA – Voglia di fare prima che sia troppo tardi. Si potrebbe riassumere così il dibattito della prima assemblea di Asea (Associazione per lo sviluppo economico dell’Amiata) che si è svolta giovedì 23 luglio all’Auditorium della Peschiera di Santa Fiora.
L’associazione, nata pochi mesi prima del lockdown, raccoglie al suo interno più di novanta tra professionisti ed imprese, provenienti da entrambi i versanti dell’Amiata, tutti uniti dalla volontà di cambiare le cose nel nome dell’unità e di un nuovo sviluppo per il territorio.
A presiedere l’associazione è Renzo Verdi, ex sindaco di Santa Fiora. Il presidente ad interim ha aperto i lavori dell’assemblea focalizzandosi sulle condizioni che hanno portato alla nascita di questa associazione, appena prima lo scoppio della pandemia da Covid-19.
“Negli ultimi dieci anni l’Amiata ha vissuto un progressivo fenomeno di impoverimento, sia demografico che lavorativo – spiega Verdi -. I giovani sono sempre meno, e quei pochi che ci sono se ne vanno. Il mondo del lavoro vive momenti di grande difficoltà, non riuscendo a lasciarsi alle spalle gli effetti della crisi del 2008”.
“Le istituzioni – va avanti – sono sembrate in difficoltà nell’affrontare questi temi, apparendo divise e poco coese, senza la capacità di fare squadra, cosa necessaria per un territorio come il nostro che deve smettere di essere diviso dai confini provinciale e, ancora prima, da quelli comunali”.
Da qui nasce l’idea di lanciare un “Nuovo progetto Amiata” che, prendendo ad esempio l’esperienza di quarant’anni fa, possa rilanciare il territorio proiettandolo verso il futuro, dando nuove opportunità ad imprese e cittadini amiatini. Per fare questo è stato sottolineato come ci sia bisogno di associare ancora altre realtà del territorio, aumentando il peso di Asea.
“Negli scorsi mesi – continua Verdi -, nonostante il Coronavirus Asea non si è risparmiata ed ha incontrato le giunte delle unioni dei comuni del versante senese e grossetano, non solo portando a conoscenza problemi e ponendo critiche, ma anche mettendo sul tavolo idee e possibili soluzioni ad una situazione che rischia di diventare esplosiva. Io ho fatto politica per anni, so quali sono le difficoltà degli amministratori locali, ma conosco anche la necessità di sforzarsi per far lavorare le imprese del territorio, per far sì che si crei un circolo di consumi che ricada sull’Amiata”.
Dopo la presentazione di Renzo Verdi, per il direttivo Asea sono intervenuti Stefano Martini e Sacha Naldi, alcuni partecipanti all’assemblea, ognuno rappresentante dei diversi mondi imprenditoriali che popolano l’Amiata: Ugo Quattrini (meglio conosciuto come “Il Pampini”) dell’albergo e ristorante “Le Aiole”, Leonardo Savelli della cooperativa Heimat, Enrico Bracciali dell’albergo e ristorante “Le Macinaie”.
In tutti gli interventi è emersa la volontà di lavorare insieme per dare un futuro diverso al territorio. Un futuro che l’Amiata potrà avere solo tenendo presente la necessità di garantire il lavoro alle imprese del territorio, di rispettare l’ambiente che rende eccezionale la nostra montagna, di pensare a come coinvolgere i giovani e ad offrirgli nuove opportunità per restare qui.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi Asea continuerà il lavoro di concertazione con corpi intermedi e istituzioni, sempre con l’ottica di dare al territorio amiatino e alle sue imprese un futuro più chiaro e migliore.