SANTA FIORA – Veloci come in città, grazie alle risorse e all’intervento della Regione. Nei borghi e nelle frazioni più sperdute, montane e non solo, è arrivata la fibra ottica e si sfreccia sulla rete fino a mille megabit al secondo. Quello che ieri non era possibile (e quasi impensabile) oggi lo è.
Accade a Santa Fiora sull’Amiata: non solo nel capoluogo ma anche nelle frazioni di Bagnore, Marroneto, Bagnolo Selva e San Sebastiano. In tutto il comune, sessantatré chilometri quadrati, abitano poco più di duemila cinquecento persone: troppo poche, oltre alla distanza tra i borghi e la scarsa presenza di aziende, affinché gli operatori privati fossero spinti a investire. E infatti ci hanno rinunciato; e dopo che l’hanno dichiarato, come in molte altre aree cosiddette ‘bianche’, è potuta intervenire la Regione. Come a Semproniano ad esempio o a Roccalbegna, anche loro giunti al traguardo.
Due sono state le gare dal nord al sud della Toscana. La prima (25 milioni di risorse regionali Fesr e Feasr, ed altri quattro di fondi ministeriali) ha interessato undici comuni pilota. Sono stati scelti quelli dove più alto era il rapporto tra popolazione ed aziende agricole e industriali. Poi è arrivata la seconda gara, vinta da Open Fiber: 55 milioni di risorse regionali investite utilizzando di nuovo fondi europei, opere per quasi duecento milioni, lavori frazionati a lotti e interventi che hanno interessano un po’ tutte le province e i comuni. Anche quelli più grandi, naturalmente solo per le aree ‘bianche’. Open Fiber, che non si rivolge al cliente finale, gestirà in concessione l’infrastruttura per venti anni, mettendola a disposizione degli operatori interessati; poi al termine la rete in fibra ottica tornerà di proprietà pubblica.
Contratti al via a Santa Fiora
A Santa Fiora la vendibilità dei servizi in banda ultra larga inizia da oggi, sabato. I cittadini possono dunque da subito rivolgersi ai gestori privati per informarsi sulla varie tipologie di contratto. La ‘rivoluzione’ è stata presentata stamani nel corso di una conferenza stampa.
“Con la fibra ottica le aziende possono attrezzarsi per essere davvero competitive nel mercato europeo e si possono offrire servizi degni di una smart city – spiega l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli – In Toscana siamo stati i primi a partire per cablare i territori e non dobbiamo perdere questo vantaggio, che rende attrattivi i territori oggi più periferici, come se li avessimo collegati con una grande autostrada: digitale in questo caso. Ma connessioni veloci ad internet si traducono anche in migliori servizi per cittadini: dalla scuola alla pubblica amministrazione, dallo smart working che abbiano conosciuto da vicino durante il periodo di lockdown imposto dall’epidemia Covid alll’intrattenimento”. Insomma, una migliore qualità della vita.
Nel comune amiatino sono stati connessi 3.501 edifici: per quasi tutti la fibra ottica è stata portata fino alla soglia, in trentadue casi si è ricorsi a tecnologie wireless. Nell’elenco ci sono anche 67 aziende. Sono stati stesi 48 chilometri di cavi, ma per trentacinque, come è accaduto in molti altri comuni toscani, sono stati utilizzate infrastrutture che già esistevano: cavidotti dove magari passavano i cavi dell’elettricità od altre servitù. Questo ha ridotto al minimo l’esigenza di scavare nuove trincee – laddove è successo si è trattato di fosse larghe e profonde poche decine di centimetri, ai bordi della carreggiata – facendo sì che lievi fossero quindi alla fine i disagi per i lavori in corso.
“In Amiata abbiamo bisogno certo di strade, ma per vivere in montagna sono altrettanto importanti le infrastrutture digitali – ribadisce il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi – e l’investimento della Regione Toscana di oltre 1 milione e mezzo di euro, di cui 1 milione solo su Santa Fiora, è un impegno considerevole, che dimostra attenzione. Siamo i primi tre Comuni dell’Amiata grossetana ad avere l’infrastruttura pronta e operativa ed è un grandissimo risultato. Possiamo così diventare un territorio più attrattivo anche per i giovani professionisti in smart working e imprese”.
A Semproniano e Roccalbegna oltre duemila edifici cablati
Ma a sfrecciare su internet non saranno solo gli abitanti di Santa Fiora d’ora in avanti. Dal 31 luglio anche a Roccalbegna e a Semproniano i cittadini potranno rivolgersi agli operatori privati per attivare servizi in banda ultra larga fino a mille megabit al secondo. Anche lì infatti i lavori sono terminati. A Roccalbegna, meno di mille abitanti su un territorio sterminato di 124 chilometri quadrati, sono stati connessi 485 edifici (18 in wireless), di cui 23 aziende: oltre al capoluogo, l’intervento ha riguardato le frazioni di Santa Caterina e Triana. A Semproniano – poco più di mille abitanti, oltre cinquanta chilometri quadrati – la banda ultra larga è stata portata invece nel capoluogo, a Cellena, a Rocchette di Fazio e a Catabbio, dove però i servizi saranno in vendita un attimo più avanti: 1588 edifici (25 collegati in wireless), e di questi 32 le aziende. Complessivamente sono stati stesi nel primo comune 14 chilometri di fibra e nel secondo altrettanti, di cui ventiquattro utilizzato infrastrutture che già c’erano.
“Portare la fibra ottica garantendo veloci connessioni ad internet da fisso significa rendere le nostre aziende più competitive e i nostri territori più attrattivi – commentano i sindaci Massimo Galli di Roccalbegna e Luciano Petrucci di Semproniano – La fibra renderà più comoda anche la vita dei nostri cittadini, che potranno utilizzare comodamente da casa molti più servizi online, pubblici e sopratutto per il lavoro, ed aiuterà gli studenti, che in questo periodo di emergenza sanitaria hanno avuto grosse difficoltà con la didattica a distanza vista la scarsa copertura attuale. L’investimento della Regione accorcerà le distanze tra aree interne e aree metropolitane, aiutandoci, speriamo, a contrastare lo spopolamento di queste zone”. “Dobbiamo ringraziare Regione, Ministero e comunità europea per questo investimento di fondamentale importanza”.
“Quello di oggi – conclude Bugli – è solo una piccola parte dell’intervento che riguarda le aree bianche di tutta la Toscana. Ci siamo presi l’impegno di realizzare l’infrastruttura più importante per la vita delle persone e delle imprese: un’opera sulla quale complessivamente, tra la prima e la seconda gara, abbiamo investito 80 milioni di euro dall’inizio della legislatura, ma che ne vale almeno duecento”.
Una volta ultimati ovunque i lavori saranno state connesse oltre 640 mila unità immobiliari (abitazioni e imprese). A fine settembre 2019 è partita la commercializzazione in via sperimentale del servizio in fibra nei primi tre comuni dove è intervenuto il concessionario Open Fiber: Buonconvento (SI), Chianciano Terme (SI), e San Vincenzo (LI). Ad oggi sono attivabili i servizi Ftth, ovvero con la fibra fino alla soglia di casa, nelle aree bianche di altri undici comuni toscani: Castel Focognano, Castel San Niccolò, Fauglia, Firenzuola, Grosseto, Montescudaio, Palazzuolo sul Senio, Poggio a Caiano, San Casciano dei Bagni, Talla e Torrita di Siena. Da oggi diventano diciassette in tutto. Su Talla, Palazzuolo sul Senio, Chianciano Terme e Firenzuola sono disponibili da subito, in vendita, anche i servizi wireless.
Info utili https://agendadigitale.toscana.it/-/progetto-bul-modalit%C3%A0-di-attivazione-del-servizio.