GROSSETO – Fiori sotto la lapide, la bandiera dell’Anpi, e tanta, tanta gente. Un presidio per la Libertà quello di ieri sera a Porta Vecchia.
La lapide è stata imbrattata e annerita dalle fiamme che hanno bruciato la corona di alloro deposta il 15 giugno scorso in memoria dei partigiani uccisi dai nazifascisti.
Se si sia trattato di un atto di vandalismo o di un gesto premeditato, diretto proprio ad offendere la memoria dei combattenti per la libertà, deve essere appurato.
Ieri sera in tanti hanno accolto l’appello di Giuseppe Corlito e dell’Anpi e si sono ritrovati per cantare Bella ciao e dimostrare come quell’idea antifascista sia ancora viva in Maremma.
Solidarietà ieri è giunta dalle forze politiche, dal sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, Enrico Rossi e dai candidati alla Regione, Eugenio Giani e Susanna Ceccardi. E anche dall’Anpi Gavorrano Scarlino attraverso le parole di Leo Barbi «Non ci sono parole per commentare ciò che è accaduto a Grosseto, dove, con il favore del buio, è stata data alle fiamme una corona di alloro e la lapide posta in memoria dei sei partigiani caduti per la liberazione di Grosseto dal nazifascismo. Un fatto gravissimo, un atto vile, oltraggioso, vergognoso, che offende la memoria storica di questo paese e dei suoi eroi antifascisti che hanno combattuto per la democrazia e la nostra libertà. Oggi più che mai in un’epoca caratterizzata da tentativi di revisionismo e scomposizione della verità storica, mantenere vivi gli ideali della lotta di Liberazione è un dovere civile e morale, soprattutto verso la nuova generazione».
Intanto ieri sera in tanti hanno accolto l’invito dell’Anpi e si sono radunati in presidio sotto la lapide cantando Bella ciao.