MAGLIANO IN TOSCANA – “AssoArtisti non è contraria in linea di principio alle sagre purché normate ed integrate con le attività di somministrazione del territorio – afferma il coordinatore regionale di AssoAsrtisti Toscana-Confesercenti Andrea Magini -. Anzi le sagre rappresentano un’occasione di lavoro per gli artisti, ma siamo preoccupati per la decisione dell’amministrazione comunale di Magliano in Toscana di autorizzare le sagre in questo contesto storico e per di più in un momento in cui le altre amministrazioni limitrofe le hanno vietate.
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«Questa decisione è certamente inopportuna in questo momento di grave difficoltà economica del paese, e anche per le attività economiche del territorio che offrono spesso occasione di lavoro per molti artisti. Le dichiarazioni del sindaco Diego Cinelli ci lasciano perplessi sia per i toni che per i concetti espressi: questo coordinamento regionale ha citato, tra le varie cose, nella sua nota, che a quanto pare il sindaco non deve aver compreso in pieno e di questo ci dispiace, un’ordinanza regionale, appunto, che permette gli intrattenimenti danzanti anche all’interno delle sagre. Il sindaco risponde (arrivando addirittura a tacciare questo sindacato di malafede), che nel comune di Magliano in Toscana sarebbe emanata un’ordinanza che vieta gli spettacoli nelle sagre e che sarebbe bastato telefonare per scoprirlo».
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«Nel permetterci sommessamente di far notare al sindaco che nessuna ordinanza comunale che vieta gli spettacoli nelle sagre del comune di Magliano risulta ad oggi pubblicata nell’albo pretorio del comune e che pertanto, a meno che nel comune di Magliano non sia in vigore la legge feudale della promulgazione dell’editto in forma orale la stessa non esiste, ci preme far presente che non siamo usi trattare questioni istituzionali e di concertazione mediante “colpi di telefono” ma per forma scritta ed infatti per forma scritta abbiamo chiesto un incontro al sindaco Cinelli ad inizio giugno, non per chiedere che non venissero fatti spettacoli (ci mancherebbe altro che un sindacato di categoria auspichi il divieto a lavorare!), ma per sensibilizzare l’amministrazione e portare proposte fattive che consentissero agli artisti di lavorare. Purtroppo il sindaco non ci ha mai risposto anche solo per mera educazione istituzionale».
«Dopo l’ordinanza che permette le sagre con questo annuncio di un’ulteriore ordinanza che vieta gli spettacoli il sindaco manifesta ancora di più il suo disinteresse per la categoria che rappresentiamo e per l’indotto che grazie ad essa lavora, il mondo dello spettacolo produce l’undici per cento del Pil in Italia e merita rispetto ed azioni concrete che ne tutelino lavoro e salute sia degli operatori che degli organizzatori. Il sindaco si lagna del fatto che la sua decisione di permettere le sagre ha generato un’ondata bipartisan di critiche, beh, forse è il caso che invece di arrabbiarsi si faccia una domanda e si dia una risposta».