MONTEMERANO – «A due anni esatti dall’intervento del Comune di Manciano che ha gravemente danneggiato l’immagine della piazza della chiesa di Montemerano, il Comitato di cittadini che chiede la rimozione dei paletti, continua la sua battaglia» affermano gli appartenenti al comitato.
«Sono passati due anni da quell’infausto 20 luglio in cui furono piantati 12 paletti di metallo scuro del tutto incongrui rispetto all’insieme spaziale e architettonico della piazza. Fin dal primo giorno ne è stata richiesta la rimozione, ma l’Amministrazione comunale, nonostante alcune rassicurazioni, si è sempre di fatto dimostrata sorda di fronte alle richieste di oltre 500 abitanti e frequentatori del paese, tra cui più di 50 note personalità del mondo culturale italiano».
«Il problema è infatti di natura principalmente culturale, perché la fila di paletti che, posta non lateralmente ma al centro, taglia in diagonale la piazza in tutta la sua lunghezza, ne compromette completamente la prospettiva, l’armonia spaziale e un’integrità storica e architettonica fino a quel giorno inalterata da più di 500 anni. Ne è concreta testimonianza l’affresco conservato all’interno della chiesa, immagine che mostra la piazza intatta proprio com’era rimasta fino a due anni fa».
«Quello della chiesa di Montemerano – insieme a piazza del Castello, gioiello di uno dei “Borghi più Belli d’Italia” – è un esempio perfetto della classica piazza triangolare toscana, come vediamo anche a Massa Marittima, San Gimignano, Greve in Chianti, Stia, ecc. Piazza della Chiesa non è una strada, non è un parcheggio. È una piazza storica unica, la cui bellezza sta tutta nell’armonia dell’insieme, nell’omogeneità di colori e materiali, nell’essenzialità della struttura» prosegue il comitato.
«Il Comune ha promesso anche alla Sovrintendenza, che su questo sconsiderato intervento ha chiesto chiarimenti, di provvedere alla rimozione dei paletti, ma a distanza di due anni non ha fatto seguire alle parole alcun fatto concreto. E non si coglie neppure un minimo accenno alla soluzione del problema. In attesa che il vento cambi, ci affidiamo al sogno dei palloncini colorati, che fanno quello che il Comune non fa».