PIOMBINO – “Spiace dover costatare, ancora una volta, come il Governo nazionale continui a sottostimare il problema delle ecoballe che giacciono da 5 anni sul fondo del canale di Piombino: l’ultimo Consiglio dei Ministri, purtroppo, non ha decretato lo stato d’emergenza per quella che è, a tutti gli effetti, una bomba ecologica ad orologeria.
Una situazione di pericolosa incertezza che, di fatto, prosegue senza sosta, soprattutto dallo scorso 25 giugno, data in cui è decaduto il commissario straordinario. Al momento non vi è, quindi, nessuno che possa proseguire il lavoro iniziato ma solo la dolorosa consapevolezza di continuare a perdere tempo prezioso”. Lo scrive in una nota Francesco Ferrari, sindaco di Piombino.
“Abbiamo più volte ed in varie sedi lanciato il grido d’allarme per questa situazione – afferma Ferrari – in controtendenza col silenzio assordante della precedenza amministrazione – ma, ancora una volta, dobbiamo registrare la sordità delle istituzioni. I Governi nazionali e regionali non dovrebbero permettere che Piombino sia ancora appena al filo esile del fato. La questione è ormai oltre l’urgenza: se anche una sola delle reggette che tengono unite le ecoballe si dovesse rompere, il rischio di un danno incalcolabile sarebbe certo”.
“Senza contare – insiste il primo cittadino – le ripercussioni che avrebbe sul tessuto economico del territorio, profondamente legato al mare sia in termini turistici che imprenditoriali. Non possiamo permettere che la burocrazia inchiodi un’operazione così importante e per questo scriveremo nuovamente a Conte e Borrelli: è di vitale importanza che il Governo si attivi subito e permetta alle istituzioni di continuare a lavorare per salvaguardare l’ambiente dai danni irrimediabili che quelle microplastiche potrebbero causare ad un tratto di mare che tutelato a livello a internazionale. È salvifico, ora più che mai, che il Governo decreti lo stato d’emergenza nel primo consiglio dei ministri utile”.