SANTA FIORA – Un anno fa moriva Andrea Camilleri. Lo scrittore creatore delle avventure del commissario Montalbano aveva 94 anni. Ogni estate passava le proprie vacanze sull’Amiata, avendo una casa a Bagnolo, nel Comune di Santa Fiora, dove l’amministrazione gli ha anche intitolato il teatro comunale.
“17 LUGLIO 2019 – 17 LUGLIO 2020
Ciao Andrea Camilleri
Lo ricordiamo attraverso la presentazione di un libro, Riccardino, l’ultima opera della serie di Montalbano che esce oggi in libreria. Il nostro Andrea, cittadino di Santa Fiora!”, si legge sulla pagina Facebook del Comune di Santa Fiora.
Ieri, infatti, è uscito in libreria l’ultimo Montalbano, ‘Riccardino’, una pubblicazione postuma, come voluto dallo stesso scrittore.
“Il telefono sonò che era appena appena arrinisciuto a pigliari sonno, o almeno accussì gli parse, doppo ore e ore passate ad arramazzarisi ammatula dintra al letto. ‘Riccardino sono’, disse una voce squillante e festevole, per dargli appuntamento al bar Aurora. Ma Montalbano non conosceva nessuno con quel nome… Un’ora dopo, la telefonata di Catarella: avevano sparato a un uomo, Fazio lo stava cercando”.
Si legge all’inizio del libro. Scritto a 80 anni, Camilleri consegnò “Riccardino” nel 2005 all’editrice Elvira Sellerio. Il capitolo finale della serie Montalbano era stato ideato nel 2004, per essere ripreso in mano dallo scrittore nel 2016, quando aveva 91 anni, mantenendo la trama, con alcune modifiche nel linguaggio.
“Naturalmente, la storia è tutta inventata di sana pianta, nessun personaggio può essere ricondotto a una persona realmente esistente. Lo stesso vale per le situazioni, le intestazioni delle ditte e delle banche, i cognomi. Il contesto invece no, quello purtroppo esiste. Ringrazio Emilio Borsellino che mi ha dato lo spunto per la storia del camion, da me naturalmente stracangiata” scriveva Camilleri nel 2005 nella nota che ora chiude il libro, in cui si fa riferimento anche al 2016, anno in cui lo scrittore spiega di considerare doveroso aggiornare la lingua.
“Come risulta evidente il titolo di questo libro è anomalo rispetto a tutti gli altri della serie. Infatti Riccardino era per me un titolo provvisorio e mi ero ripromesso di cambiarlo quando sarebbe arrivata l’ora della pubblicazione, giunto però a questo punto preferisco che rimanga come titolo definitivo perché intanto mi ci sono affezionato” raccontava lo scrittore.
“Il libro, come gli altri della serie, è fortemente calato nel tempo in cui è stato scritto, e di quel tempo costituisce un vivido racconto e una critica – spiega la nota della casa editrice che accompagna questa edizione -; non mancano infatti i riferimenti alla letteratura, alla cronaca, alla politica (e al suo linguaggio) di quei giorni. Riccardino costituisce quindi il congedo di quello che (grazie anche alla sua versione televisiva di formidabile successo), è con certezza il personaggio più popolare prodotto dalla letteratura italiana a cavallo tra questi millenni, divenuto anche un riferimento etico e civile per la Sicilia e per l’intero paese”.