FOLLONICA – In soli due giorni ha superato le 13mila visualizzazioni su Youtube: è il video della band follonichese Diane (Pronounced Diahane) “Senesi al mare”, che, volente o nolente, rinnesca la secolare diatriba Grosseto-Siena.
“Senesi al mare”, infatti, è un ‘attacco’ in chiave punk rock al turista senese che si sposta in Maremma per andare al mare.
Anche per quest’anno si ripete l’usanza, con la bella stagione moderna transumanza. Partono i senesi, carichi a pallettoni, arrivan sulla costa e voglion far i padroni.
Questo l’incipit, mentre il video ritrae un ragazzo con qualche chilo di troppo che giunge in spiaggia, si guarda intorno e, con fare goffo, pianta l’ombrellone e si mette con la sua seggiolina soddisfatto per essere arrivato al mare quando ancora non c’è nessuno. ‘Alle sei di mattina, vedrai non ci si sbaglia, si pianta l’ombrellone, conquista la medaglia’ continua, difatti, il pezzo.
Una sigaretta e un libro, e intanto la spiaggia inizia a popolarsi.
Primo giorno al mare e prendan la stridata. Mettetevi la crema, Maremma impestata. Dall’una alle quattro scatta la dormita, perché dopo pranzo il bagno non si può mica. Tanto il pomeriggio è un caldo che s’abbaia, con l’acqua che è pulita è meglio di Fonte Gaia.
E poi parte il ritornello: ‘Senesi al mare, senesi al mare, chissà chi è il primo che si sente male. Senesi al mare, senesi al mare, chissà chi è il primo ad affogare’.
‘In mezzo alla strada, ciabatte e petto nudo, ti guardano stupiti se li mandi affan***o‘. E il giovane senese, protagonista del video, in ciabatte e a petto nudo, informato da un amico, va verso un palazzo, sul tetto del quale stanno suonando i Diane (Pronounced Diahane).
La sera al ristorante, tutti a capo fitto sopra una vagonata di cozze e pesce fritto. Secondo il loro credo, stamani l’han pescato: poveri sonati, è tutto congelato. La mattina dopo, si sveglian rintontiti: sarà il vino bianco, un euro cinque litri.
Sotto il palazzo inizia la festa, e il senese inizia a pogare con altri arrivati, che, stando a quanto dicono i Diane, dovrebbero essere maremmani, visto che sono tutti vestiti.
Fine di stagione, si chiude l’obrelloni. Tutti via lo stesso giorno come pecoroni. Fine di stagione, non ci sono trucchi, l’esodo è partito, restan solo i crucchi.
Come anticipato, la canzone della band follonichese non è stata presa in simpatia dalla maggior parte dei senesi.
“Che bella canzone, proprio frutto di grande talento – scrive Carla su Facebook -. Meno male che a Follonica c’è gente con un po’ più di cervello! Questi so proprio maremmani di m….”. E a botta, risposta: “Vai al mare in piazza del Campo” ribatte Leonardo. “Io vengo al mare a Follonica e ci vengo volentieri – continua Carla -, non mi sembra di buon gusto cantare ironizzando sui senesi che si possono sentire male o peggio visto e considerato che anche noi in estate vi portiamo una bella fetta di soldi cari maremmani”.
“Il maremmano di m…. – scrive Luca sulla linea di Carla – se lo poteva risparmiare: un conto è una goliardata sarcastica (che uno può o meno condividere) un conto sono le offese gratuite”. “Per carità, se la possono tenere, sempre scelto mete migliori! Comunque senza i senesi campano peggio, so proprio furbi” scrive Margherita.
“Con tutti i difetti che hanno i senesi e su molti tasti che potevano toccare – commenta Klaus – hanno messo in campo dei banali cliché e stupidi vizi che hanno tutti gli italiani. Dal loro punto di vista, la vedo un’occasione sprecata. Non scendiamo in campanilismi od osservazioni sul loro luogo natio”.
“La Maremma, se Dio vole, la vedo al massimo dall’Elba o dalla Liguria o dalla Sicilia – commenta Daniela -. Furbi non sono di certo, sputano nel piatto dove mangiano”.
La maggior parte dei commenti sono contro Follonica: “Per me Follonica può disintegrarsi in un nanosecondo – dice Paola -. Ne gioverebbe in estetica e natura tutta la costa”. “Già a me fa cagare Follonica – interviene Giordano -, ora più di prima. Per quest’anno ditegli di lavorare con gli americani, vedrai quanti soldi fanno”.
“Bellina la musica, e da senese non mi sono affatto sentito offeso. Anzi, penso che in fondo avete detto alcune verità, ahimè – scrive Marco -. Spero non vi offendiate se sul solito motivetto musicale rigiro la canzone. ‘A Follonica un ci vengo, non vo neanche a Scarlino, vi lascio a respirare i fumi di Piombino. Non c’è più la palude, rimangon le zanzare, e quell’acqua marrone tu me la chiami mare'”.
Ma tra i commenti ci sono anche quelli di senesi che la prendono con ‘filosofia’: “M’importa una s**a se un mi ci volete, mi garba troppo la vostra Maremma selvaggia e continuerò a venirci (ma a Follonica no perdio, mi fa cahare, e poi è piena di senesi in bici contromano)”.