GAVORRANO – La tragedia dell’Erasmus in Spagna non deve essere dimenticata. Con la stessa costanza e la stessa caparbietà degli ultimi quattro anni, Gabriele Maestrini continua a chiedere giutizia per sua figlia Elena e per le altre 12 vittime dell’incidente del 20 marzo 2016. Ieri, durante la prima presentazione de “La figlia d’Europa” di Jule Busch (96 rue de la Fontaine Edizioni), il libro che racconta la storia di quel tragico incidente, avvenuto sull’autostrada in Catalogna, Gabriele ha parlato della sua ultima iniziativa per riportare l’attenzione su questa vicenda.
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«Stamattina (ieri mattina, ndr) – ha detto Gabriele Maestrini – ho spedito 40 copie del libro a tutti i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e a tutti i principali media nazionali. Nel plichi che ho inviato non c’erano lettera, c’era solo una dedica in prima pagina: “quanto tempo ancora dovremo aspettare per avere giustizia”».
L’iniziativa è stata ospitata a Bagno di Gavorrano nel Parco Auser e durante la presentazione del libro è stata lanciata la proposta di intiolare a Elena Maestrini quello spazio pubblico che già da tempo è legato alla giovane studentessa gavorranese. In quel parco infatti, nel 2017 ad un anno dalla morte di Elena, fu piantato un albero in sua memoria e posato un cippo con una targa che porta il suo nome.
Insieme all’autrice e al padre di Elena, erano presenti all’iniziativa anche l’editore del libro Morena Zuccalà, il direttore de IlGiunco.net Daniele Reali, Anna Intartaglia a cui è stata affidata la letura di alcuni brani tratti dal libro, e il sindaco di Gavorrano Andrea Biondi. «Accolgo con favore la proposta di intitolare a Elena Maestrini questo luogo perché questa è una storia che la nostra comunità merita di conoscere anche nelle generazioni future».
Il libro, uscito il 20 marzo nel giorno del quarto anniversario dell’incidente, è disponibile nelle librerie e negli store online.