ORBETELLO – “Il Comune di Orbetello, oltre alle zanzare, ha fatto scendere in campo la squadra degli steward presi da ditte private. Vero, è lavoro anche per queste ditte, ma in un momento così difficile, dove il lavoro è introvabile pure per Chi l’ha visto, non si poteva cercare di far lavorare i tanti giovani e non solo disoccupati orbetellani?”.
A scriverlo, in una nota, la segreteria Pci Albinia – Orbetello.
“50mila euro – proseguono dal Pci – invece andranno alle ditte che, come sta nel gioco, dovranno cercare di farli fruttare al massimo affinché rimanga il maggior margine di utile.
Ad avviso del Pci di Albinia, sapendo ormai da tempo che ci sarebbe stato bisogno di ulteriori controlli per il covid, fino ad oggi molto latitanti, sarebbe stato meglio pensare a formare, magari organizzando stage o corsi, giovani e meno giovani per questo destinarli a questo tipo di lavoro.
Possibile che il Comune oltre alle mascherine date dalla Regione, ai bonus affitti per l’emergenza covid, finanziati da risorse stanziate dal Governo, non riesca a dare una mano ai suoi concittadini?
Oltre a questo la segreteria del Pci di Albinia e Orbetello punta l’attenzione su altre questioni, e torna sul dannoso e sottovalutato – da parte di molte amministrazioni orbetellane e dall’attuale giunta – il problema della ex Sitoco.
La ex Sitoco, fabbrica di concimi chimici costruita nel 1908 e chiusa definitivamente nel 1991, sorge in riva alla laguna di Orbetello Scalo. Sono passati ventisette anni dalla dismissione, ma il sito è ancora fortemente contaminato e rappresenta a tutti gli effetti un’emergenza ambientale.
Altro problema, segnalato da più parti, è la negligenza e il senso civico delle persone anche degli stessi turisti nel rispetto di regole elementari come la pulizia.
Orbetello purtroppo, tolte le foto cartolina, versa in un triste stato: cestini ricolmi, parchi e luoghi dove il verde è lasciato all’incuria, l’abbandono delle frazioni come Talamone e Albinia.
Per tutti i problemi, chi amministra preferisce dare la colpa ai tre mesi di stop imposti dal covid, ma nella realtà, almeno per il Pci – concludono -, le responsabilità sono di chi governa, che non è in grado di pianificare interventi che diano risposte a problemi più o meno grandi, soprattutto capaci di dare sollievo a tutti i residenti per una ripartenza veramente diversa delle attività”.