GROSSETO – “Era inevitabile che l’emergenza sanitaria da Covid-19 avrebbe procurato non pochi problemi all’economia, così come grandi difficoltà alle casse dei comuni alla continua ricerca di risorse finanziarie per garantire la continuità dei servizi ai cittadini, sostenere le imprese, aiutare le famiglie in difficoltà e rilanciare gli investimenti. Ecco che a Grosseto, così come in tanti altri comuni italiani, hanno ragionato su queste esigenze ed hanno venduto beni, non funzionali all’attività dell’ente, ricavandone 1.6milioni di euro. Una cifra molto importante che la giunta del Sindaco Vivarelli Colonna destinerà ai bisogni della propria città”.
A scriverlo, in una nota, Massimo Di Giacinto, candidato sindaco del centrodestra al Comune di Follonica.
“E a Follonica? – prosegue -. Da anni si poteva fare la stessa operazione ma l’ex sindaco Andrea Benini – durante i suoi mandati da vicesindaco e da sindaco – ha fatto l’operazione perfettamente opposta. Le amministrazioni hanno la possibilità di inserire nel piano delle alienazioni i beni non ritenuti strategici per il funzionamento del Comune, ma Benini si è guardato bene, in sintonia e continuità con quanto ha sempre fatto il centrosinistra che governa Follonica da oltre settant’anni, di mettere in vendita uno dei più importanti fabbricati di proprietà comunale che ha un valore ed è realmente appetibile sul mercato: l’ex Colonia Marina di Levante.
Anni e anni passati a far promesse di salvataggio pubblico assicurando, via via, mirabolanti finanziamenti di ogni tipo a fondo perduto. E invece di perduto c’è soltanto un edificio che, se adeguatamente ristrutturato, ad esempio per diventare un complesso turistico-ricettivo di qualità, potrebbe dare tanti posti di lavoro.
Basta fare un giro sulla spiaggia di Senzuno per vedere uno spettacolo desolante di un bene storico e del suo arco di ingresso lasciati nel totale abbandono e degrado. Nonostante che da anni gli uffici comunali abbiano stimato la ristrutturazione della Colonia in molti milioni milioni di euro, Benini ha continuato imperterrito a seguire la strada dell’intervento pubblico riuscendo, tutt’al più, ad aprire a gestioni private dell’immobile una volta ristrutturato a spese del comune.
Ma oggi, più di allora, nessuno investe milioni di euro in un bene di proprietà altrui. Inutile continuare a raccontare favole.
Appena vinto il ballottaggio, la Colonia Marina inizierà il suo iter di messa in vendita tramite un bando di gara pubblico. La salvaguardia delle sue bellezze architettoniche e la creazione di posti di lavoro saranno i punti fermi che orienteranno questa operazione.
Dalle parole ai fatti, dalle promesse alla realtà – conclude Di Giacinto -: anche nel caso della Colonia sono necessarie concretezza e efficienza. Caratteristiche, diciamoci la verità, in cui l’ex sindaco Benini e i suoi non hanno mai brillato”.