GROSSETO – Con la scusa dell’emergenza del Coronavirus l’Asl smantella la sanità pubblica e trasforma l’ospedale di Grosseto in una struttura solo per pazienti “acuti”. Questo è quello di cui sono convinti i consiglieri comunali di Grosseto, Paolo Serra (Lega) e Gino Tornusciolo (Gruppo misto).
Per questo i due consiglieri di mmaggioranza hanno deciso di dare vita ad una raccolta firme per chiedere prima lo sospensione e poi la revoca della delibera 531 dell’11 maggio 2020, provvedimento firmato dal direttore generale della Asl Toscana sudest Antonio D’Urso.
La cosa che preoccupa di più Serra e Tornusciolo è una parte della delibera, quella che riguarda le “prestazioni ambulatoriali di non stretta pertinenza ospedaliera”.
«Una scelta – hanno spiegato i consiglieri – che di fatto diminuisce i servizi che i grossetani possono avere dall’ospedale delocalizzando una serie di attività cosa che porterebbe diversi pazienti in altri ospedali, come per esempio Orbetello o Massa Marittima. Questo significa poi penalizzare i livelli di cura dei cattiadini».
In particolare si parla di prestazioni sanitarie come i prelievi o la preospedalizzazione.
«Tra l’altro – hanno detto – in questo modo si favorisce la sanità privata a discapito di quella pubblica, un problema che potrebbe interessare anche tutti quei lavoratori che erano impeganti in quei settori: pernsiamo per esempio al centro prelievi».
La raccolta firme parte da oggi. I moduli saranno a disposizione di tutti nella sede della Lega di Grosseto e in quella dell’Associazione La Deceris. «In più – hanno concluso i due consiglieri comunali – organizzeranno dei banchetti nei prossimi giorni per raccogliere più firme possibile».