GROSSETO – “Sembra proprio che per le imprese artigiane, per i titolari e per i dipendenti, non vi sia pace – commenta con rammarico Mauro Ciani segretario di Confartigianato Imprese –. Dopo i tre mesi di chiusura forzata, l’arresto del lavoro e il conseguente mancato incasso, ad aggravare la situazione arriva anche la burocratica, da sempre nemica di chi lavora e vero deterrente per chi cerca di rialzare la testa per dare un futuro al nostro paese. Nello specifico mi riferisco ai 2700 dipendenti di 900 imprese grossetane che hanno fatto richiesta al Fondo Bilaterale per l’Artigianato Fsba, l’istituto di previdenza autonomo degli artigiani, per poter far fronte alle difficoltà conseguenti all’emergenza sanitaria. Ad oggi, solo il mese di marzo è stato totalmente liquidato mentre per aprile siamo ad un 25% delle erogazioni e nulla sappiamo in merito a quando arriveranno gli assegni di maggio e giugno”.
“Tutto questo – aggiunge – malgrado il Governo si sia impegnato ad erogare i fondi, ma le somme si sono perse tra i lacci e lacciuoli della nostra burocrazia che ancora una volta dimostra di essere il vero freno allo sviluppo, incapace di sostenere il mondo del lavoro soprattutto in un momento così critico come quello che stiamo vivendo. La situazione è davvero al limite per molti dipendenti, tanto che molti titolari, pur vivendo momenti critici, si non offerti di anticipare le quote ai loro collaboratori: una proposta lodevole ma molto complessa da attuare. Per questo, ancora una volta, siamo a chiedere uno snellimento del sistema burocratico – conclude il segretario – chiediamo celerità nelle erogazioni e una semplificazione degli iter previsti, al fine di consentire al tessuto produttivo di poter al più presto riprendere la sua attività e garantire quella ripresa economica che è fondamentale per tutto il Sistema Italia”.
“Il Governo con un primo stanziamento di marzo aveva garantito 60 milioni di euro – aggiunge Arianna Capasso referente ufficio paghe per Confartigianato Imprese Grosseto – in aggiunta a queste risorse sono stati erogati direttamente dalle riserve del FSBA 200 milioni e con l’ultimo decreto sono stati stanziati altri 220 milioni come acconto di 800 milioni di euro”.
“I fondi dunque sembrano esserci e ora vanno assolutamente erogati perché questi soldi servono a rimpinguare le casse del Fondo oggi vuote a causa del Covid. Anche nel nostro territorio sono tante le famiglie in difficoltà a causa della lentezza burocratica, un esempio per tutti è quello di una impresa locale con 40 dipendenti che è ancora in attesa della quota parte di aprile e questo non è assolutamente accettabile perché il lavoro scarseggia, il futuro è incerto e tanti non riescono a far fronte alle spese vive. In attesa di capire quando saranno liquidati i mesi mancanti vale ricordare che per il mese di marzo l’erogazione media per lavoratore è stata pari a 435euro mentre per il mese di aprile è stata di 785euro”.
“Alle istituzioni preposte chiediamo rispetto e attenzione anche per evitare tensioni sociali; il Fondo bilaterale è solo in attesa dei soldi e quando arriveranno li girerà ai titolari che immediatamente provvederanno a darli ai lavoratori. Il Fondo è finanziato dalle stesse aziende artigiane e con l’emergenza Covid il Governo ha dato la possibilità a tutti di fare richiesta di ammortizzatori sociali promettendo la copertura dei soldi mancanti. Una promessa non mantenuta – conclude la responsabile – che crea difficoltà per i dipendenti ma anche ai titolari d’impresa che, oltre a dover far fronte alle conseguenze del lockdown, si trovano a dover affrontare anche il, legittimo, malessere dei propri dipendenti”.