GROSSETO – Si intitola “#NonChiamateciEroi” ed è la campagna social lanciata dalla Federazione nazionale delle professioni infermieristiche per dare visibilità e promuovere la campagna di raccolta fondi #NoicongliInfermieri.
“Un’iniziativa pensata – spiega Nicola Draoli, presidente dell’Ordine degli infermieri di Grosseto – per sostenere un’importante campagna di raccolta fondi che ha fruttato, ad oggi, 3 milioni di euro che servono ad alimentare un fondo a disposizione di tutti gli infermieri che, con l’emergenza Covid si sono ammalati e hanno visto cambiare radicalmente la loro situazione di vita, in tanti casi anche dal punto di vista economico”.
Sono circa 300 i professionisti che hanno fatto domanda per accedere al fondo, che dà diritto ad avere contributi per ogni giorno di mancato lavoro.
“Gli infermieri hanno pagato duramente questa emergenza sanitaria, non solo con un maggiore impegno lavorativo, con un carico emotivo importante e difficile da gestire, ma anche in termini di salute, perché tanti di noi si sono ammalati – prosegue -. Eppure ‘non siamo eroi’ e ci teniamo a dirlo: siamo professionisti della sanità, che fanno il proprio lavoro, che ha risvolti sociali importanti e che vogliono poterlo fare serenamente. Non ci sentiamo eroi, ma persone che fanno del loro meglio per dare il proprio contributo alla salute della comunità”.
Chiunque può partecipare alla campagna social #NonChiamateciEroi disegnando, nell’immagine fornita dalla Fnopi e scaricabile sui canali social dell’Ordine degli infermieri o sul sito, il volto di un infermiere. Si può fare utilizzando i tratti di un viso, a mano libera, o utilizzando semplici app di editing, presenti sui maggiori smartphone; l’immagine poi deve essere pubblicata sui social inserendo gli hashtag #NonChiamateciEroi e #NoiConGliInfermieri, taggando tre amici o infermieri che si conoscono.
“Dopo questa emergenza, che ancora non è finita e che ci vede impegnati in prima linea – conclude Draoli – vogliamo continuare a lavorare anche su percorsi Covid Free, su servizi ospedalieri e domiciliari che contribuiscano a creare percorsi di salute quotidiana per tutti cittadini”.