GROSSETO – “Tanta demagogia e tante rassicurazioni e poi, ancora una volta, la solita presa in giro degli impegni e delle promesse non rispettati che evidenziano la totale mancanza di rispetto verso gli ‘ex eroi’ che, incensati e adulati nel momento della paura e dell’emergenza, vengono prontamente riposti nel dimenticatoio”.
A scriverlo, in una nota, l’Unione sindacale di base Federazione provinciale di Grosseto e Nursing up Segreteria territoriale Grosseto.
“Con un avvilente scarica barile – continuano – si cerca di scusare la pessima gestione della vicenda da parte dell’assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi e la inconcludenza complice di Cgil, Cisl e Uil, unici depositari della trattativa regionale, che hanno portato al blocco nel pagamento del riconoscimento economico per il personale del Servizio sanitario toscano direttamente impegnato in questi mesi a fronteggiare l’epidemia da Covid 19.
La Regione Toscana cerca di giustificare questa nuova dimostrazione di inaffidabilità, da un lato scaricando la responsabilità sulle Aziende Sanitarie, colpevoli di avere comunicato in ritardo i dati che avrebbero permesso l’erogazione del ‘premio’ e dall’altro accampando quale scusante alcuni rilievi fatti dal Ministero delle Finanze sulla legge 24/2000 con la quale viene deciso lo stanziamento delle somme destinate ai lavoratori, tutto ciò a dimostrazione di un caos, anche istituzionale, di un servizio sanitario che di nazionale ha solo il nome.
Per finire le aziende sanitarie si addossano le responsabilità l’una con l’altra accusandosi reciprocamente di avere sforato la spesa con Cgil, Cisl e Uil che in una Asl avallano quanto comunicato dalle Aziende sanitarie in merito ai rilievi del Mef, mentre in un’altra smentiscono categoricamente.
Insomma una confusione incredibile, che nasconde probabili errori di calcolo e di valutazione, tipica della babele organizzativa della gestione Saccardi e che si va a sommare, purtroppo a quella delle dirigenze aziendali.
L’unica cosa certa è che a rimetterci sono sempre e comunque le lavoratrici e i lavoratori che sono stati gli ultimi a essere informati di questa incredibile vicenda. Non si è sentita la Regione e i sindacati firmatari dell’accordo sono rimasti silenti fino a quando la notizia ha iniziato a trapelare, così come le Direzioni aziendali che avrebbero dovuto effettuare il pagamento. Il menefreghismo è stato totale.
Intanto però, a dimostrazione che l’inefficienza si riscontra solo quando devono dare ma non quando devono tagliare, nelle aziende proseguono e nemmeno tanto sottotraccia, le solite politiche di riorganizzazioni selvagge, di peggioramento delle condizioni di lavoro, di indebolimento delle capacità assistenziali, di differenziazione per censo nelle prestazioni, di umiliazione del personale e di ulteriori esternalizzazioni e convenzioni con il privato, vedi la delibera 658/2020 della Asl Toscana Sud Est, con la quale si avvia una ricerca di mercato per individuare laboratori analisi ai quali affidare gli esami, mentre quelli Asl rimangono sotto utilizzati.
Chiediamo che le direzioni delle aziende sanitarie e ospedaliere sblocchino immediatamente i fondi sottratti e sollecitiamo i lavoratori a rispondere unitariamente a questo nuovo furto, valutando anche se valga la pena, visto quanto accaduto, offrire ancora la disponibilità all’effettuazione di rientri e straordinari.
In caso di risposte negative o interlocutorie – concludono -, Usb e Nursing Up attueranno tutte le forme di protesta che riterranno più opportune”.