GROSSETO – “Daspo urbano a Grosseto. E’ cosa giusta? Secondo noi del Pci, assolutamente no” scrive, in una nota, Dario Bibbiani della segreteria Pci Federazione Grosseto.
“In primo luogo – prosegue – perché viene adottato un altro strumento repressivo senza il minimo impegno nel cercare di rimuovere, o almeno contenere, le cause oggettive e le problematiche sociali che stanno a monte dei comportamenti molesti che si vanno a ulteriormente sanzionare.
Poi perché il Daspo urbano, ovvero vietare a qualcuno l’accesso ad alcune delimitate aree della città, viene comminato a prescindere dall’accertamento giudiziale dei fatti contestati, con la conseguenza che la valutazione degli stessi, affidata alla sola autorità amministrativa, non di rado viene a tradursi in mero arbitrio, sanzionando meccanicamente quanto le viene rappresentato, in assenza degli accertamenti e verifiche che invece la magistratura pone a tutela dell’imputato.
Ma soprattutto perché questo odioso strumento repressivo non solo va a limitare la libertà di circolazione garantita dall’articolo 16 della Costituzione, ma lo fa in relazione ad alcune zone ‘privilegiate’ e quindi a discapito di tutte le altre, dando luogo ad un’iniqua discriminazione territoriale, in base alla quale il medesimo comportamento molesto, secondo la zona territoriale dove viene posto in essere, viene ad essere diversamente sottoposto a sanzione. Quindi sì, la legge è uguale per tutti, ma diventa variabile da zona a zona.
Un’ultima, amara riflessione. Ad ennesima riprova della contiguità tra la politica del centro-destra e quella del centro-(pseudo)sinistra, ecco qui un altro esempio dell’interscambiabilità governativa delle suddette forza politiche, che si rappresentano come alternative, ma in realtà non lo sono più che due facce della stessa medaglia.
Sono infatti i decreti Minniti (Pd) ad aver costituito la base su cui Matteo Salvini (Lega) ha costruito i Decreti sicurezza, che hanno solo implementato le misure repressive già introdotte dal precedente Governo a guida Pd. Quegli stessi “Decreti sicurezza” contro i quali il Pd si è scagliato contro finché era all’opposizione – conclude Bibbiani -, ma che, guarda caso, nei 10 mesi da cui è tornato al governo si è guardato bene dall’abolire, o anche minimamente cambiare”.