GROSSETO – 11,5 milioni di euro illecitamente detenuti all’estero e non dichiarati in Italia. La Guardia di finanza ha scoperto un caso di evasione fiscale internazionale «riconducibile ad esterovestizione della residenza fiscale (ossia la fittizia localizzazione all’estero della residenza di una persone che vive od opera in Italia, così da godere di un regime fiscale più vantaggioso)» afferma la Guardia di finanza.
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Una parte considerevole della base imponibile recuperata, circa 12 milioni di euro, è da ricondurre a società di comodo, spesso utilizzate per il reinvestimento di proventi illeciti; 11,5 milioni di euro, oltre ad iva per circa 1,5 milioni di euro, sono da ricondurre ad un professionista operante nella provincia.
Una complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Grosseto ha fatto emergere un sistema di frode in materia di accise ed iva perpetrato da un’organizzazione criminale transnazionale operante nell’ambito della Ce e extra-Ce, cosa che ha consentito di accertare un evasione di tributi pari a 5.270.000 euro ed arrestare un imprenditore residente a Grosseto.
Questo è uno dei 50 reati fiscali scoperti dalla Guardia di finanza nell’ultimo anno e per cui sono stati denunciati altrettanti responsabili. In merito ai 50 reati, «Il valore dei beni proposti per il sequestro, per reati in materia di imposte dirette e iva, è di 14,7 milioni di euro. Sono 46 gli evasori totali individuati (soggetti totalmente sconosciuti al Fisco) che hanno evaso iva per oltre 4 milioni e mezzo di euro».