GROSSETO – “Ferrovie dello Stato promuove un’iniziativa per favorire il turismo sulla costa tirrenica, prevedendo nuove fermate del Frecciarossa 1000 sulla Costa Ligure, in Versilia e all’Argentario, per facilitare gli spostamenti di chi proviene da Roma e Milano. Un’opportunità che fa gola di primo acchito, se non fosse che alcune criticità balzano subito all’occhio: nessun collegamento aggiuntivo, piuttosto una sostituzione di due tratte già operanti del Frecciabianca, ed un rapporto costi-benefici sconveniente: aumento dei prezzi con tempi di percorrenza invariati, dal momento che la linea ferroviaria non è adeguata per l’Alta Velocità”.
A scriverlo, in una nota, Elisabetta Ripani, deputata Forza Italia, e Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia Grosseto
“La passerella elettorale del candidato governatore del centrosinistra, Eugenio Giani, è stata puntuale come un orologio svizzero – proseguono -. Spiace rovinare questo clima di compiacimento ed euforia della sinistra regionale, ma qualcuno deve pur far presente a chi ci governa a Firenze e a Roma che si sono completamente dimenticati dell’intera zona nord della Maremma: nessuna fermata del Frecciarossa è prevista infatti a Follonica. Il che significa penalizzare non solo la città del Golfo, ma anche le vicine Scarlino e Massa Marittima e tutta la zona delle Colline Metallifere: zone con potenziale turistico immenso che già scontano gravi carenze in tema di collegamenti ferroviari. Si pensi che alla stazione di Follonica, la seconda città della provincia di Grosseto, fermano attualmente solo treni regionali e Intercity, neanche l’ombra di un Frecciabianca.
Arriverà anche il Frecciarossa, ma è una vittoria zoppa: i collegamenti su rotaia restano disastrosi in Maremma e la condannano all’isolamento. Per parlare di futuro, crescita economica e rilancio del turismo occorre una seria revisione delle obsolete e inadeguate infrastrutture ferroviarie, senza dimenticare il completamento di quelle stradali, ivi comprese la Tirrenica e la Due Mari.
Il resto – concludono – sono tutte manfrine che trovano il tempo di una passerella elettorale e non risolvono i problemi del territorio”.