GROSSETO – «Abbiamo appreso che l’associazione balneari di Marina di Grosseto ha proposto l’allargamento delle concessioni demaniali dei propri stabilimenti, per consentire loro di installare lo stesso numero di ombrelloni degli anni passati. Pur comprendendo le esigenze imprenditoriali dei titolari degli stabilimenti balneari di Marina di Grosseto, Grosseto al centro ritiene che le soluzioni per rispondere alle nuove esigenze di distanziamento degli ombrelloni, stabilite dalle normative per l’emergenza nazionale da Covid-19, non debbano andare a scapito dei fruitori dei pochi e piccoli spazi di spiaggia libera rimasti che, pur non usufruendo direttamente dei servizi di spiaggia spesso frequentano i bar e i servizi di ristorazione offerti dagli stabilimenti vicini. Cercare di sfruttare al meglio la profondità dell’arenile, che a Marina non manca, potrebbe essere una delle soluzioni possibili» il commento viene da Grosseto al centro che scrive al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«A tale proposito desideriamo condividere con l’Amministrazione comunale una riflessione in materia di tutela dei beni e dei diritti collettivi. Il litorale di Marina di Grosseto, per i nostri concittadini, è quello più popolare perché più facilmente raggiungibile attraverso i mezzi pubblici anche da chi non ha un mezzo motorizzato e non si può permettere spostamenti verso lidi più lontani. Pensiamo a tanti anziani e ai giovani, i quali possono raggiungerla anche attraverso la pista ciclopedonale, oltre che con i pullman. Grosseto al centro ritiene indispensabile lasciare inalterate le fasce di spiaggia libera tra uno stabilimento balneare a l’altro. Questo perché esse assolvono a una funzione pubblica, collettiva, di fondamentale importanza poiché la balneazione e il soggiorno balneare sono considerate attività salutari e perché il demanio è finalizzato alla pubblica e libera fruizione mentre le concessioni rilasciate ai privati costituiscono eccezione”.
“L’Amministrazione comunale ha l’importante responsabilità di dare una direzione al territorio che governa. Nel caso specifico, accogliere l’odierna richiesta dell’Associazione balneari può ledere il diritto della libera fruizione degli spazi comuni ai grossetani. Non ci pare essere questa la direzione giusta”.
“Già l’anno scorso abbiamo assistito a una preoccupante tendenza in questo senso. Infatti Grosseto al centro ha ricevuto numerose lamentele dagli abituali fruitori di una ampia porzione di spiaggia libera nel centro di Marina, tra il Bagno Mio e Tuo e il Bagno Oscar. Questi si sono visti ingombrare la spiaggia e l’antistante specchio acqueo da gommoni-parchi galleggianti a pagamento, con sagome alte fino a due metri che precludevano la visuale dell’orizzonte. I cittadini ci hanno altresì segnalato e documentato che la scorsa stagione sono state reiteratamente violate le prescrizioni riportate in concessione, allorché i gonfiabili sono stati tirati a terra in occasione di mareggiate e lì lasciati per molti giorni successivi, andando ad occupare uno spazio importante della spiaggia, al di fuori della loro concessione, come da fotografie che alleghiamo” prosegue Grosseto al centro.
“In merito al caso specifico si chiede espressamente che l’Amministrazione comunale, stante l’eccezionalità della stagione caratterizzata dalla fase post-Covid e dal conseguente obbligo di distanziamento sociale, sospenda allo stato quella concessione per ripristinare l’assoluta e totale fruibilità di quello spazio di arenile pubblico, con contestuale avvio di un procedimento finalizzato alla revoca dell’atto concessorio con individuazione di altre aree, fuori dai centri abitati, ove consentire tali installazioni ludiche”.
“Accettare una contrazione dei diritti collettivi e la reiterata violazione delle prescrizioni costituisce una direzione politica sbagliata, secondo la nostra idea di governo della città. Una direzione che l’Amministrazione comunale dovrebbe rivedere individuando luoghi e spazi idonei per le concessioni ai privati e preservando gli spazi centrali e pubblici di Marina più facilmente raggiungibili dai cittadini. Purtroppo in Italia, in tutti gli ambiti, dalla produzione alla sanità, si assiste ad una ritrazione dei beni comuni a favore di interessi privati, concedendo spazi di crescita per pochi a danni di molti. Questa preoccupante tendenza, a nostro modo di vedere, dev’essere invertita rafforzando invece le armoniche collaborazioni tra pubblico e privato dove il secondo serve il primo e non viceversa. Il sindaco sappia dare la giusta direzione, quindi”.