GROSSETO – “Oggi, sabato 13 giugno, eravamo presenti come federazione provinciale del Partito della Rifondazione comunista in piazza Dante. Lo abbiamo fatto con un presidio per rimarcare ancora una volta la nostra contrarietà e indignazione ai tagli indiscriminati ai danni del servizio sanitario nazionale che ha subito attacchi da centrodestra e centrosinistra passando per i vari governi tecnici riducendolo oramai quasi all’ombra di se stesso”.
A scriverlo, in una nota, la federazione provinciale del Partito della Rifondazione comunista.
“La legge 883 del 1978 – proseguono dal Prc -, che istituiva un unico servizio sanitario universale, è oramai inesistente: il servizio sanitario unitario è stato sostituito con venti sistemi sanitari differenti che con la pandemia da Covid-19 hanno dimostrato tutto il loro fiato corto e la loro inefficacia, soprattutto nelle regioni del nord Italia, Lombardia per prima.
I 37 miliardi di tagli subiti dalla sanità pubblica negli ultimi 30 anni hanno portato a riduzioni consistenti di posti letto ordinari e soprattutto di terapia intensiva, cosa che si è dimostrata in tutta la sua gravità con il coronavirus che non solo ha causato numerose vittime, ma ha impedito a molte persone di accedere ai servizi di prevenzione e cura in quanto le risicate risorse hanno dovuto essere dirottate verso il contenimento della pandemia.
Come Partito della Rifondazione comunista federazione di Grosseto chiediamo lo stop ai tagli al sistema sanitario nazionale, chiediamo e vogliamo il suo potenziamento, chiediamo e vogliamo il potenziamento delle attività di prevenzione, la piena applicazione della legge 883 del 1978.
Ringraziamo infine tutto il personale sanitario, oss, infermieri, medici, i volontari e i soccorritori, che nonostante tutte le difficoltà tentano di assolvere al meglio ai loro compiti e senza i quali la recente tragedia che ci ha colpiti rischiava di essere ben peggiore – concludono dal Prc -. Il diritto alle cure è sancito dalla nostra costituzione, all’articolo 32”.