GROSSETO – “Preso purtroppo atto del silenzio quasi generale dei Comuni della Provincia alla richiesta di venire incontro, in termini di una qualche riduzione Imu, ai proprietari che si sono resi disponibili ad una riduzione dei canoni di locazione nella situazione emergenziale prodotta dal Covid 19 – unica ed isolata eccezione quella del Comune di Roccastrada -, la Confedilizia di Grosseto rivolge un ulteriore pressante appello a tutti i Comuni di valutare, con maggior senso di responsabilità, la possibilità di rinviare il termine per il pagamento della prima rata dell’Imu, previsto per martedì 16 giugno, in subordine, di stabilire che, in caso di versamento successivo all’ordinaria scadenza, non si applichino sanzioni ed interessi”.
A scriverlo, in una nota, Paola Tamanti per Confedilizia Grosseto.
“La Confedilizia di Grosseto – prosegue -, evidenziando come la risoluzione 5/DF dell’8 giugno del Ministero dell’Economia e delle Finanze – nel confermare la facoltà delle Amministrazioni locali di procedere in questo senso – precisa che tale decisione, pur rientrando nelle competenze del Consiglio comunale, può essere in questa circostanza assunta dalla Giunta per via della situazione emergenziale in atto. In quest’ultimo caso – conformemente a quanto previsto dal Mef – il relativo provvedimento dovrà essere successivamente oggetto di espressa ratifica da parte del Consiglio.
L’Imu è un’imposta patrimoniale e, come tale, ha due soli modi per essere pagata: con i redditi provenienti dal bene colpito (è il caso degli immobili in locazione) o con i redditi di altra natura, generalmente quelli di lavoro. In periodi di eccezionale crisi, come questo, però entrambe le fonti di entrate sono a rischio. Gli affitti, specie quelli dei locali commerciali (negozi, botteghe, ristoranti eccetera), in molti casi non vengono pagati. I redditi da lavoro, dal canto loro, sono venuti spesso a mancare o ad essere fortemente ridotti.
L’appello ai Comuni si rende necessario anche per l’assenza di qualsiasi decisione da parte del Governo, su un problema, quello di una tassazione patrimoniale sugli immobili esorbitante, che avrebbe dovuto essere considerato almeno in questo momento così grave per le famiglie italiane.
Dove sono finite le promesse: “siamo tutti nella stessa barca” e “nessuno sarà lasciato solo”?
Le amministrazioni comunali – conclude la Confedilizia – hanno ancora tempo per intervenire. Se non lo faranno, sarà bene che si preparino: i conti non torneranno. E non si tratterà di evasione fiscale”.