MASSA MARITTIMA – “La risposta come sempre evita i contenuti, anzi in questi è striminzita e attacca senza logica ribaltando l’argomentazione e il problema”.
Così il Pci Colline Metallifere risponde al sindaco Marcello Giuntini.
“Dopo ‘sciacalli’, ‘quattro gatti’, ‘basso profilo’ ora anche ‘gruppetto’ – proseguono dal Pci -: con questi aggettivi si dimostra la pochezza politica, la mancanza di correttezza intellettuale, il poco rispetto anche per le minoranze che hanno invece diritto ad esprimersi e paura che proprio un gruppetto gli possa rompere le uova nel paniere.
L’attacco personale è la sua forza, nella disperata ricerca di deviare l’attenzione che dimostra mancanza di argomentazioni. Sulle questioni locali può capitare che forze agli antipodi possano condividere alcuni aspetti che riguardano scelte locali, questo non vuol dire essere appiattiti o alleati.
Proprio per quanto riguarda la destra, si è dimenticato la scelta per le amministrative tutta sua, scavalcando ogni organo politico, spaccando la segreteria del Pd e scaricandosi di dosso la parte del partito che faceva riferimento ai cattolici e repubblicani europei, decidendo di fare una coalizione con i Repubblicani, schierati a livello nazionale con il centrodestra, per raccoglie il consenso ed usarlo per garantirsi il mandato, mentre qualsiasi forma di dialogo con il gruppetto del Pci è stato censurato.
Sullo specifico riteniamo che le osservazioni sulla fideiussione avanzate dai repubblicani siano pertinenti: il comune deve garantire per la sua parte e non quella dei privati che sono ben consapevoli di assumersi responsabilità e oneri che non è giusto che siano posti a carico della collettività.
La nostra argomentazione rimane a tutt’oggi valida come abbiamo ben specificato nella conferenza stampa. I consorzi stradali sono regolati dalla legge su tutto il territorio nazionale, non ci sono quote azionarie del comune ma il comune ha l’obbligo di farli costituire, di approvare lo statuto, come è stato fatto, di vigilare e compartecipare tra il 20% e il 50% delle spese sostenute.
Abbiamo chiesto al Difensore civico un parere poiché il testo unico degli enti locali indica che ‘Non può ricoprire la carica di consigliere comunale, l’amministratore con poteri di rappresentanza di ente, istituto o azienda soggetti a vigilanza in cui vi sia almeno il 20 per cento di partecipazione, rispettivamente da parte del comune o che da questo riceva, in via continuativa, una sovvenzione in tutto o in parte facoltativa che superi nell’anno il dieci per cento del totale delle entrate dell’ente‘. Il comune è parte del consorzio perché versa il 50% delle spese sostenute, se poi si vuole far finta di non capire liberi di farlo. Attendiamo con serenità una risposta.
È comodo assimilare il Pci alle opposizioni, invece chi della maggioranza elemosinava voti dalle stesse minoranze, come è successo la sera prima, è nobile. Sarebbe più corretto, secondo noi, superare quelle difficoltà con un confronto diretto e alla luce del sole per cercare di trovare una sintesi accettabile.
È facile anche fare monologhi come ha fatto attaccando Daniele Brogi e negando quanto affermato dallo stesso, perché a suo dire Maurizio Giovannetti non riceveva nessun compenso quando nella realtà e proprio durante la conferenza stampa di sabato ci è stato riferito da frontisti bene informati che invece quella modesta cifra veniva invece data al consigliere come sta scritto anche da alcuni bilanci reperiti.
Forse non ne era a conoscenza, non lo sapeva oppure i membri del consorzio raccontano cose non vere. L’argomento non ci appassiona, ci interessa sapere chi dice il vero: lei oppure gli altri. Lo spieghi a Brogi pubblicamente seguiremo con attenzione non perché ci piace la Lega ma perché ci piace sapere come stanno le cose, per trasparenza, magari usando un linguaggio deontologicamente corretto per il ruolo che ricopre.
Riteniamo – concludono dal Pci – che altre priorità saranno messe in campo come la prossima discussione sull’ospedale e sui servizi territoriali, elementi fondamentali per tutto il territorio sul quale, se ce la fa, più che eseguire gli ordini di altri, sappia coinvolgere e far convergere tutto il consiglio verso una posizione unanime a tutela del diritto alla salute e di un patrimonio che rappresenta un Bene Comune sul quale la politica dovrebbe far quadrato nell’interesse dei cittadini, tutti”.