GROSSETO – «Come molti siamo rimasti sconcertati dalle parole di Eugenio Giani in merito all’inceneritore di Livorno, perché ci fanno temere per l’impianto di Scarlino. L’uso dell’espressione “con i carri armati” ci fa inorridire e ci ricorda l’assurdo uso del termine “lanciafiamme” fatto dal presidente della regione Campania De Luca. Ma al di là del metodo e dell’errore comunicativo, rimane il problema del merito». Inizia così la nota di Follonica a sinistra che interviene nel dibattito sul futuro dell’inceneritore di Scarlino e sulle elezioni regionali.
«La posizione di Giani sembra infatti sposare in tutto le scelte da sempre inceneritoriste di Renzi e Salvini. Non a caso i due Mattei preferiscono chiamare quegli impianti ‘termovalorizzatori’ o ‘cogeneratori’, anche se certe definizioni sono sconsigliate dall’Unione Europea stessa, visto che la produzione di energia elettrica di questi impianti è decisamente limitato e economicamente non conveniente».
«Ribadiamo che la scelta dell’incenerimento è sempre la peggiore tra le soluzioni possibili perché non chiude il ciclo dei rifiuti ma rischia di trasformare l’atmosfera in una discarica avvelenata sia per noi che per i nostri figli. Per l’impianto di Scarlino molte sentenze hanno certificato l’inadeguatezza dell’impianto. Al posto dell’inceneritore potrebbe piuttosto sorgere un impianto per il recupero di materia dai rifiuti, una soluzione razionale e in grado di dare molta più occupazione e reddito dell’incenerimento».
«E’ importante pertanto che ci sia un fronte comune e unitario a Follonica e Scarlino contro l’inceneritore. Ci fa piacere, dunque, che i sindaci locali continuino a dichiararsi contrari all’impianto, anche andando contro i loro vertici nazionali e regionali. Lo fa la Travison, della Lega, a Scarlino, lo ho fatto e lo farà Benini a Follonica. Il problema è che gran parte delle scelte in materia di impianti non si fanno nè a Follonica nè a Scarlino, ma a Firenze. E non basta la smentita di Eugenio Giani rilasciata ieri sulla stampa. Da lista civica locale, diciamo che, per le elezioni regionali di settembre, i candidati alla presidenza delle regione dovranno scrivere chiaramente nei loro programmi elettorali cosa intendono fare sull’impianto di Scarlino, in particolare, e dell’incenerimento, in generale. Lo dovrà scrivere, nero su bianco, Giani, ma lo dovranno scrivere anche Susanna Ceccardi della Lega, Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra, e il candidato dei Cinque Stelle. La soluzione è riciclare anziché bruciare, nel rispetto dell’ambiente e della salute di tutti».