FOLLONICA – Per i gestori degli stabilimenti balneari non c’è pace. Alla già difficile riapertura stagionale degli stabilimenti si è aggiunta la fortissima mareggiata di ieri sera, che ha invaso le spiagge della Maremma e in particolare di Follonica, Scarlino e Castiglione della Pescaia con violenza, spazzando via ombrelloni e lettini.
Con gli ultimi raggi di luce della giornata è iniziata così una corsa disperata e pericolosa dei gestori e del personale per salvare il salvabile fino a tuffarsi in mare per recuperare il materiale a nuoto. Sono state ore di angoscia che si aggiungono a una situazione già difficile. Quello che resta è un senso di sconforto profondo, ma anche tanta rabbia perché secondo alcuni si è trattato di un disastro evitabile e perfino annunciato.
«Ringrazio chi a suo tempo decise di togliere le barriere emerse dal litorale sud di Follonica – è lo sfogo di Valentina Goracci, titolare dello stabilimento “La Pineta” ».
«Nel progetto originale c’erano le barriere sommerse e dei pennelli che sarebbero serviti a contenere la sabbia e la potenza dell’acqua in caso di mareggiata. Le barriere prima sono state tolte per poi essere rifatte come da progetto, ma i pennelli non sono mai stati messi e nessuno sa che fine abbiano fatto. Abbiamo aperto in corsa per il Covid-19, considerando che fino a metà maggio non sapevamo nemmeno se fosse possibile aprire, con linee guida ancora difficili da affrontare. Quello che è successo ieri sera poteva essere evitato».
«Il turismo follonichese – conclude – è fatto di tante cose: la ruota panoramica, i mercatini ma anche gli stabilimenti balneari. Vergognatevi».
Danni ingenti anche poco più a sud, nella zona del Puntone, dove il forte vento di scirocco ha colpito in particolar modo lo stabilimento La Darsena-Il Balugano dove è stata divelta la copertura della struttura e il mare invaso tutto l’arenile oltre il cordone dunale.