GROSSETO – Giampiero Sammuri, presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano e appassionato podista, da anni frequenta i percorsi della nostra città e in particolare la ciclabile che collega Grosseto con Marina.
Per questo, visto il grande affollamento di questi giorni, Sammuri suggerisce alcune misure da adottare per migliorare la fruibilità della ciclabile.
«Credo che la ciclabile Grosseto-Marina – scrive Sammuri – sia stata completata nel 2001, di sicuro dal 2002 è diventata la mia pista di allenamento, li insieme al mio amico Riccardo Martinacci ho preparato tutte le mie maratone, tra le quali New York, Parigi, Berlino… Anche se si trova dal lato opposto della città rispetto a casa mia e se non mi serve più per preparare le maratone, continuo ad andarci, nonostante ci siano ora nuove ciclabili anche vicino a casa mia che ho utilizzato solo durante il lockdown. Alla ciclabile di Marina ci sono affezionato, conosco ogni centimetro di quei 9,5 chilometri, mi piace vedere la campagna che la circonda, gli alberi che crescono e seguono le stagioni. Anche se non la percorro alle velocità di un tempo, ci metto sempre l’impegno necessario per un buon allenamento, e ci sono andato anche oggi sabato 30 maggio.
In quasi 20 anni ho assistito all’evoluzione della frequentazione: i primi anni c’era quasi esclusivamente chi faceva sport: ciclisti e runners, che all’epoca non eravamo tantissimi. Più o meno in un’oretta di allenamento io e Riccardo facevamo 13 chilometri, arriviamo al chilometro 6,5 giravamo e tornavano indietro. All’epoca non c’erano ancora i cronometri con i gps e comunque noi non li avevamo, così Riccardo li aveva segnati tutti, poi segnò anche i mezzi chilometri ed alla fine anche i 100 metri! In quest’allenamento standard incontravamo 2-3 gruppi di ciclisti altri 3-4 runners e questo avveniva per quasi tutto l’anno. Nei tre mesi estivi specialmente nei fine settimana si aggiungevano persone, essenzialmente famiglie, che raggiungevano Marina di Grosseto in bicicletta.
Nel corso degli anni in Italia e quindi anche a Grosseto sono molto aumentate le persone che praticano sport o comunque attività all’aria aperta. 15 anni fa si trovavano pochissime persone che camminavano sulla ciclabile e invece, negli ultimi anni sono diventate nettamente più abbondanti di quelle che corrono. Tutto ciò dal mio punto di vista è molto positivo, avendo fatto sport per tutta la vita e continuando a fare attività anche ora.
Quello che però è successo alla fine del Lockdown è qualcosa di incredibile, non ho fatto statistiche numeriche, ma credo tranquillamente di poter affermare un aumento da 5 a 10 volte rispetto a quello che vedevo l’anno scorso nello stesso periodo e negli stessi orari.
All’inizio pensavo che ciò potesse dipendere dal fatto che dal 4 al 18 maggio per uscire di casa, oltre alle motivazioni canoniche (lavoro, sanità, spesa) si dovesse fare attività sportiva o motoria e di conseguenza l’unico modo legale di raggiungere Marina, non potendoci andare in auto, fosse la bicicletta. In effetti incontravo persone che non mostravano una grande dimestichezza con la bicicletta e diversi con quelle a pedalata assistita. Ritenevo quindi che dal 18 si sarebbe tornati ai numeri normali, e invece mi sbagliavo. Non so dare una spiegazione a questo, forse proprio l’onda lunga della reazione al Lockdown, il senso di libertà , non saprei. Ribadisco che per me è molto positivo che sempre più gente faccia attività fisica all’aria aperta, volevo però segnalare qualche problema che questo grande afflusso può creare nel campo della sicurezza.
La ciclabile Grosseto-Marina è ben più ampia di altre ciclabili, il che consente anche di assorbire le grandi presenze che ci sono in questi giorni, purché le persone abbiano dei comportamenti che chi fa sport abitualmente conosce bene. Ad esempio tutti i runners sanno benissimo che su un percorso dove ci sono mezzi più veloci come auto, ma anche biciclette, si deve tenere la sinistra perché questo consente di vedere il mezzo veloce che si avvicina e favorire lo scambio. Al contrario se si tiene la destra la bicicletta arriva alle spalle e basta un semplice gesto come allargare un braccio o una distrazione del ciclista perché si verifichi un incidente. Allo stesso modo i ciclisti abituali sanno benissimo che quando vanno in gruppo devono occupare una metà della ciclabile, mettendosi al massimo in due affiancati. Invece in questi giorni si vede di tutto: persone che camminano affiancate tenendo la destra, e che, anzi, talvolta quando incrociano uno a piedi che corre o che cammina tenendo, giustamente, la sinistra lo coprono di improperi perché non tiene la destra! Oppure gruppi In bicicletta, sopratutto di ragazzi, ma non solo, che occupano tutta la carreggiata come nella foto.
Sperando che continui questo flusso di persone che fa attività all’aria aperta, proporrei al comune di Grosseto di mettere almeno due cartelli uno dalla parte di Grosseto e uno dalla parte di Marina che spieghi queste basilari regole di comportamento, sicuramente sarebbe già un grande aiuto alla prevenzione degli incidenti».