GAVORRANO – «Propongo la costituzione di un tavolo di confronto per la stesura di un protocollo d’intesa a difesa della legalità e contro le mafie, sottoscritto da parte di tutti i soggetti rappresentativi provinciali del settore produttivo e del lavoro dipendente». La proposta viene dal sindaco di Gavorrano, Andrea Biondi che prosegue: «Dando seguito ai miei propositi dichiarati nel giorno della Legalità in ricordo delle vittime della strage di Capaci, ho inviato mozione da discutere nell’assemblea dei sindaci della provincia di Grosseto, e proposta alla presidenza della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno».
«Gli allarmi ormai si ripetono su vari fronti ed arrivano da voci autorevoli come la Direzione nazionale antimafia, Banca d’Italia e Ministero dell’Interno, da associazioni e sindacati come quelli riuniti nel manifesto #GiustaItalia promosso da Libera, e da sindaci preoccupati per il rischio usura e riciclaggio» prosegue Biondi.
«L’emergenza da Covid-19 rischia di alimentare due virus che l’Italia non è finora riuscita a debellare: il welfare criminale, che intercetta le persone che hanno perso lavoro e reddito “nei confronti dei quali le misure messe in campo dalle Istituzioni non hanno la stessa reattività”; e la mafia imprenditrice, quella che è ingrassata a ogni nuovo disastro, a partire dai terremoti».
«La provincia di Grosseto non è purtroppo immune dalle problematiche esposte, tutt’altro vista la fragilità della nostra economia, legata in parte al settore turistico ricettivo dove il maggiore ricambio delle proprietà e gestione degli esercizi ricettivi e commerciali, ha certamente rappresentato un terreno fertile per l’infiltrazione nel nostro tessuto produttivo delle organizzazioni malavitose, senza dimenticare il sistema del caporalato nell’impiego di lavoro stagionale nel settore agricolo».
«Le azioni da intraprendere per contrastare tale fenomeno non possono che vedere un’azione univoca di tutti i soggetti economici e sociali attivi nel territorio: Istituzioni, Imprese, Sindacati, Prefettura, associazioni, cittadini, siano sentinelle per garantire la legalità nella Provincia di Grosseto» conclude Biondi.