MASSA MARITTIMA – «La fase 2 sembra in dirittura di arrivo, i casi in provincia di Grosseto sono praticamente rientrati, siamo a giugno ed ancora i pneumologi sono a fare la staffetta a Grosseto mentre le attività del reparto dell’ospedale di Massa non sono riprese e le visite pneumologi a pazienti che aspettano da mesi, tardano a riprendere» affermano Marco Mazzinghi, Luciano Fedeli, Paolo Mazzocco componenti del Tavolo per la salute pubblica.
«Una situazione ingiustificata e insostenibile – proseguono -. Se aveva una logica lo spostamento degli specialisti su Grosseto per l’emergenza legata al covid, che sembra superata, sarebbe ora che tornassero al presidio ospedaliero delle Colline Metallifere e riprendere le attività sospese. Cosa ci fanno adesso al Misericordia? Molti cittadini affetti da patologie croniche sono abbandonati e si stanno aggravando, il tutto in un silenzio assordante di chi dovrebbe tutelare la loro salute. È venuto il momento di dire basta a questo modo di governare e gestire servizi come il diritto alla salute dove silenzi e riorganizzazioni passano sopra la testa dei cittadini ed i territori subiscono riduzioni di servizi importanti».
«Non ci è servito a nulla il virus, non si è capito che le politiche dei tagli, lo smantellamento dei piccoli ospedali, il non avere investito su politiche territoriali strutturate ed efficienti sono complici di un disastro che poteva essere limitato da una struttura messa in grado di sopportare l’impatto del covid. Non si muore solo di covid ma le altre patologie, trascurate per concentrare gli sforzi a combattere il virus, si aggravano, provocano morti e sofferenze» continua la nota di Fedeli Mazzinghi e Mazzocco.
«La ASL dica apertamente quale è la sua posizione e soprattutto l’amministrazione comunale di Massa e dei comuni limitrofi escano allo scoperto e dicano quali sono i loro piani per risolvere le cronicità sanitarie di un territorio che dovrà sopportare una crisi socio – economica senza precedenti e privarlo anche dei servizi alla persona sarebbe un errore fatale e irreversibile. I sindaci Giuntini e Termine, quest’ultimo anche presidente della conferenza dei sindaci, escano allo scoperto e dai silenzi e dicano con chiarezza se vogliono o no tutelare il nostro ospedale a nome e per conto dei cittadini».