GROSSETO – “La storia si ripete: la politica degli annunci del Governo Conte getta ancora nell’incertezza imprenditori e partite Iva che, per la seconda volta in due mesi, non sanno come gestire scadenze fiscali la cui proroga è stata annunciata nel decreto ‘Rilancio’”.
A scriverlo, in una nota, la Lega locale.
“Si sta ripetendo oggi quanto già successo a marzo col ‘Cura Italia’, che venne emesso dopo le scadenze fiscali – sostiene l’onorevole Mario Lolini -. Non solo: anche i lavoratori subiscono, oltre ai ritardi nell’erogazione della Cassa Integrazione, ulteriori incertezze, visto che oggi è scaduta anche la sospensione delle procedure di impugnazioni dei licenziamenti disposta dall’articolo 46 del ‘Cura Italia’ e, dunque, potrebbero ritrovarsi senza lavoro”.
“Siamo solidali – annuncia Lolini- con gli imprenditori, i lavoratori autonomi, i lavoratori dipendenti, le partite Iva, e, naturalmente ai professionisti, anch’essi messi in seria difficoltà dalle norme confusionarie e dai ritardi di un Governo vittima della propria incompetenza e delle proprie lacerazioni interne”.
“Resta il sospetto – prosegue il deputato grossetano – che dietro a questi ritardi, e questa apparente follia, ci sia un cinico calcolo: quello di impedire con ritardi e farraginosità normative l’accesso alla ‘potenza di fuoco’ millantata nelle tante conferenze stampa. Una austerità di fatto, realizzata per obbedire ad ordini altrui, e affiancata da ipocrite dichiarazioni di solidarietà e fiducia a chi produce ricchezza nel Paese”.
“Nella già fragile economia italiana – afferma Andrea Ulmi, segretario provinciale della Lega -, quella locale lo è ancora di più, dovendo fare soprattutto i conti con una stagionalità che, in parte, è già compromessa. Ci preoccupa anche come il Governo abbia lasciato agli imprenditori il rischio di responsabilità civili e penali, di fronte all’equiparazione, a nostro giudizio fuori da ogni logica, dei contagi agli infortuni sul lavoro”.
“Il ‘Decreto Rilancio’ – conclude il segretario – lo è poi, più che per l’economia, per l’assistenzialismo, dimenticandosi di una vera politica di crescita e ripresa economica, a partire da uno snellimento della burocrazia che permetterebbe, in termini di appalti, di far ripartire immediatamente molti cantieri che, al momento, sono fermi”.