GROSSETO – Lunedì 18 maggio diventa il “D-Day”. Nella notte, dopo il via libera del Governo, arriva la notizia che anche in Toscana da lunedì prossimo potranno riaprire quasi tutte le attività.
Stiamo parlando di bar, ristoranti, negozi di abbigliamento e scarpe e comunque di tutte quelle tipologie merceologiche rimaste chiuse fino ad oggi, ma anche di attività che forniscono servizi alle persone come parrucchieri, barbieri, estetiste e entri estetici.
La decisione è stata comunicata nella notte direttamente dal presidente della Regione Enrico Rossi sul suo profilo facebook. Una decisione strettamente legata a quella che è stata la posizione assunta dal Governo e dal presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. In pratica è stato deciso che da lunedì 18 maggio riapriranno tutte le attività in tutta Italia.
Rimangono gli obblighi delle misure per il contenimento del contagio: si deve indossare la mascherina sempre quando siamo a contatto minore di un metro con persone che non sono conviventi.
Ecco il testo integrale del Governo con tutte le linee guida: CLICCA QUI.
«Diversamente dalle decisioni, comunicate dal presidente Conte ieri mattina, di una ripartenza graduale e di una distanza di due metri per molte attività, ieri sera il governo ha deciso la svolta.
O meglio, un vero contrordine.
La distanza si è ridotta notevolmente, ad un solo metro, e l’elenco delle attività da riaprire si è allungato, praticamente a tutte e subito.
«La mia opinione era e resta diversa ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto ad quadro nazionale di cui comunque tra poco tempo, quando a fine mese la circolazione tra regioni tornerà libera, finirebbe per risentire annullando gli effetti di eventuali interventi a favore di una maggiore sicurezza. I nostri dati sono migliori rispetto a quelli di tante regioni sia in termini di mortalità sia in termini di diffusione e controllo del contagio. Pertanto, oggi, appena saremo in possesso delle disposizioni nazionali, adotteremo, allineandoci con esse, le ordinanze regionali in Toscana».
«Restano a tutela generale della salute due elementi fondamentali:
– la nostra consapevolezza di cittadini nell’assumere comportamenti appropriati che evitino quanto più possibile la diffusione dei contagi.
– la capacità del servizio sanitario regionale di individuare e isolare i casi positivi».
«Avrei preferito maggiore cautela, ma sono sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto».
«Pur nella consapevolezza delle oggettive difficoltà della situazione, l’impressione è che si proceda a colpi di strambate, a cambiamenti repentini: prima chiusure tardive e blande per certe realtà, poi blocchi totali a prescindere da ogni altra valutazione e infine aperture che preannunciano e spingono verso una normalità che purtroppo non esiste ancora».
«Il mio timore è che così finiamo per lasciare sul campo effetti più pesanti di altri paesi, sia sul piano della salute che su quello economico. Mi auguro sinceramente che non si debba tornare indietro. E che la ripresa delle attività sia realmente anche una ripresa economica. Ma questo è un altro argomento».
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