GROSSETO – Approvate le variazioni di bilancio proposte nel corso del Consiglio comunale di oggi dall’assessore al Bilancio Giacomo Cerboni. Una prima variazione al bilancio che anticipa la maxi-manovra da circa 4 milioni, che sarà sottoposta al prossimo consiglio del 25 maggio, che costituirà un fondo da 2,5 milioni, di cui 700mila destinati all’azzeramento del Cosap.
Con questa variazione l’Amministrazione comunale attesta il recupero di economie sulle pulizie degli asili, per circa 30mila euro, che vengono ulteriormente destinate alla Protezione civile per l’acquisto di dispositivi di sicurezza e protezione. Stanziate 19 mila euro di straordinari per la Protezione civile, di cui 7mila da risorse comunali e 12mila euro dal decreto Cura Italia. 72mila euro invece a parziale ristoro dello Stato per le ingenti spese comunali già sostenute e da sostenete per la sanificazione degli ambienti e l’acquisto di dispositivi di protezione individuale.
“Ma dentro questa variazione di bilancio – dicono il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al Bilancio Giacomo Cerboni – rientra anche un’altra operazione tutta dedicata al sociale, proposta al Tavolo Fenice sullo Sviluppo economico ed il credito dal direttore generale di Banca Tema Fabio Becherini: l’istituzione da parte del Comune di Grosseto di un fondo di microcredito da 50mila euro, con effetto moltiplicatore da parte degli istituti di credito, destinato alle famiglie bisognose, che -senza la garanzia dell’Amministrazione comunale- non riceverebbero prestiti dalle banche. Un servizio, i cui dettagli saranno resi noti nei prossimo giorni, e che sarà gestito grazie al lavoro del settore Sociale e dell’assessore Mirella Milli. In sostanza il provvedimento permetterà di ricorrere a piccoli prestiti, che possono però essere preziosi per chi si trova in una condizione di estrema difficoltà legata all’emergenza Coronavirus”.
Inoltre il Consiglio comunale ha attribuito alla Giunta la facoltà per l’anno 2020 di modificare i termini di scadenza dei tributi comunali. Non una cessione delle prerogative consiliari, ma un modo temporaneo per consentire all’organo esecutivo di gestire con maggiore rapidità d’intervento i tributi comunali in questo periodo di emergenza e di continui cambiamenti normativi.